Previdenza; Cnpr, risultato assestato 2024 pari a + 100,70 milioni. Nel 2025 utile lordo 107,24 milioni

 L’assemblea dei delegati della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, ha approvato l’assestamento del preventivo 2024 e il bilancio di previsione per l’anno 2025, quasi all’unanimità.
Il 2024 è influenzato da una buona ripresa dei rendimenti del patrimonio mobiliare e da un buon incremento della contribuzione da parte degli iscritti; la ripresa delle quotazioni dei mercati è frutto del contenimento della volatilità per la maggior parte dell’anno, fatta eccezione per la prima decade di agosto, e della contrazione della politica monetaria restrittiva delle banche centrali che hanno iniziato la fase di riduzione dei tassi.
Sul fronte contributivo il rialzo dei redditi e dei volumi d’affari degli iscritti ha consentito una crescita apprezzabile, rispetto alla previsione iniziale, del gettito della contribuzione soggettiva ed integrativa.  Gli eventi geopolitici, in un anno connotato da consultazioni elettorali in ogni parte del pianeta, culminate con la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali Usa, hanno pesato meno sul conseguimento dei risultati finanziari e anche l’attenuazione dell’inflazione, avviata verso il tasso obiettivo del 2% in Europa e poco sopra negli Stati Uniti, consente un miglioramento dei tassi reali positivi.
I mercati hanno registrato una breve fase di consolidamento dei risultati nel mese ottobre anche a seguito del nuovo fronte dell’escalation dello scontro in Medio Oriente, estesosi al Libano, che rischia di allargare il conflitto palestinese israeliano al coinvolgimento del gruppo fondamentalista di Hezbollah e dell’Iran.
Il budget assestato sottoposto all’approvazione dell’assemblea rileva un risultato al lordo delle poste di rettifica, iscritte all’insegna della prudenza, positivo per euro 100,70 milioni e un risultato netto positivo di 22,35 milioni.
Le rettifiche, che influenzano il risultato netto, sono legate all’incremento di 7 milioni della svalutazione delle attività finanziarie che esprimono un dato assestato di 46 milioni e all’incremento della svalutazione dei crediti verso iscritti per 5,3 milioni, che portano la svalutazione dei crediti iscritti nell’attivo circolante a 32,20 milioni.
Il budget assestato non tiene conto delle variazioni positive derivanti dal riaccertamento delle maggiori sanzioni e interessi pregressi, già svalutate in passato.
Il bilancio di previsione assestato evidenzia una leggera crescita delle entrate contributive pari a 12,7 milioni che portano l’assestamento delle entrate per contributi a 328,97 milioni, a fronte di una morosità che al mese di ottobre era di poco inferiore al 15% rispetto all’accertamento della contribuzione dovuta.
La spesa per le prestazioni previdenziali e assistenziali si assesta a 283,2 milioni con un incremento di 5,4 milioni, mentre le prestazioni assistenziali si confermano in base alla misura preventivata, con una previsione di fine esercizio pari a 8,15 milioni di euro.
Il Preventivo per l’esercizio 2025 prospetta un risultato al lordo delle rettifiche di valore pari a 107,24 milioni (31,96 milioni il risultato netto positivo).
Sono stime all’insegna della significativa prudenza, che valutano un leggero incremento della contribuzione degli iscritti, in considerazione dell’adeguamento della contribuzione minimale per effetto dell’inflazione in misura pari all’ 1,969%. La contribuzione è stimata in 348,36 milioni riferita ad una popolazione tra iscritti attivi e pensionati che proseguano l’attività di 27.054 soggetti.
La spesa per le prestazioni istituzionali anch’essa in crescita per l’effetto della perequazione delle prestazioni dal 1° gennaio 2024 in misura pari all’1,969%, stima un costo di 291,4 milioni riferito ad una stima di 12.500 pensionati (con un incremento di 440 prestazioni), con un maggior costo rispetto al budget assestato di 8,2 milioni di euro.
I proventi lordi derivanti dagli investimenti sono stimati in 108,91 milioni, di cui 24,83 derivanti da investimenti immobilizzati e 84,08 milioni da investimenti iscritti nell’attivo circolante, con un decremento di 0,48 milioni rispetto al budget assestato. Gli oneri derivanti da investimenti iscritti nel circolante sono stimati in 26,17 milioni, con una contrazione di 1,45 milioni di euro rispetto al budget assestato. Il risultato netto derivante dalla gestione finanziaria degli investimenti si stima pari a 82,74 milioni in linea con gli 81,71 milioni di euro indicati nel budget assestato. Il patrimonio mobiliare investito, comprensivo dei fondi immobiliari, alla data del 31 ottobre 2024 registra un rendimento finanziario, da inizio anno 2024 positivo del 4,02%; quello delle gestioni a mandato, con un patrimonio investito a valori di mercato pari a 1.133,47 milioni, rileva un rendimento da inizio anno positivo del +7,23%.
Per l’anno 2024, l’ente prevede di conseguire proventi finanziari in crescita con il budget assestato, ben superiori al dato consuntivato nel bilancio del 2023, stimando un miglioramento dei rendimenti sia sulla componente obbligazionaria che sulla componente azionaria investita.
Prosegue nell’assestamento della previsione 2024 e nella previsione del risultato 2025, la politica del prudente apprezzamento dei crediti verso gli iscritti, che portano l’ente a svalutare sensibilmente i crediti contributivi per 32,20 milioni nel 2024 e 36,12 milioni nel 2025. L’ente sta proseguendo le azioni dirette alla regolarizzazione delle posizioni contributive, con l’intensificazione di azioni esecutive da attuarsi nel corso del 2025, sulle posizioni irregolari oggetto di rivendicazione riguardanti le annualità contributive fino al 31/12/2021 che ha comportato una mole di oltre 8.000 decreti ingiuntivi.
Nonostante l’intensificarsi delle procedure di recupero, che vede ad oggi la morosità corrente di poco inferiore al 15% dei contributi accertati nell’anno corrente, resta da intensificare l’azione di contrazione della morosità originatesi negli anni più recenti, in parte avviata nel corso del 2022. La situazione impone la necessità di proseguire la valutazione di una prudente e cospicua politica di accantonamento del rischio sui crediti.
La svalutazione, che alla fine del 2025 registrerà l’ammontare complessivo di 278,98 milioni di euro, non consiste nella rinuncia al recupero, che prosegue nei confronti di tutti i debitori. Essa è una posta contabile che intende tutelare il rischio di inesigibilità derivante dal consolidarsi di posizioni accumulate negli anni, ed anche a eliminare dal bilancio tecnico le influenze che i crediti – potenzialmente non esigibili – possono avere.
Nel corso dell’adunanza il comitato ha provveduto ad approvare l’aggiornamento dell’analisi ALM valevole per il triennio 2023 -2025. L’analisi della strategia di investimento si pone il perseguimento di una sensibile accelerazione del processo di contrazione della componente investita nell’asset Immobiliare che è prevista alla fine del periodo 2025 convergere al 26,7%, con una riduzione dal posizionamento al 30/06/2024 pari 29,5%. L’obiettivo di rendimento reale è fissato al 3,2% netto, mentre quello nominale è posizionato al 5,3% a seguito di una maggiore inflazione stimata nella coda del triennio (2,1%). L’indice di sostenibilità è in miglioramento registrando sulla scorta dei valori di mercato al 30/06/2024 un funding ratio pari a 93,3% e un valore atteso alla fine del 2024 identico. La crescita del funding ratio rispetto alla precedente analisi migliora del 2,1%.
L’allocazione del patrimonio mobiliare nel prossimo anno vede una conferma del posizionamento sull’asset class azionaria al 30% (31,3% il posizionamento attuale), una conferma della classe d’investimento alternativa declinata complessivamente al 12% (2% la componente liquida e 10% quella illiquida a fronte di un posizionamento attuale del 2,3% per la componente liquida e 6,7% per la componente illiquida), un consolidamento dell’asset class obbligazionaria al 51,5% (50,3% il posizionamento attuale), e una conferma dell’allocazione delle partecipazioni  al 4% (3,5% il posizionamento attuale).
E’ stata posta all’esame dell’assemblea dei delegati una proposta di modifica dell’aliquota contributiva soggettiva minima e massima che prevede un graduale innalzamento dall’attuale 15% al 16% dall’anno successivo all’approvazione da parte dei Ministeri vigilanti per arrivare al 18% dopo il terzo anno dall’approvazione della modifica proposta. L’aliquota soggettiva massimale è proposta al 40% innalzando la soglia dall’attuale 25%. Tale proposta di modifica regolamentare ha come scopo il miglioramento dell’adeguatezza delle prestazioni future, atteso che i nuovi iscritti godranno del solo regime contributivo di liquidazione della futura prestazione.
L’Ente ha inoltre approvato il nuovo bilancio tecnico attuariale redatto sulla base dei dati al 31/12/2023, che attesta la sostenibilità a 50 anni del fondo previdenziale, nonché il rispetto dei requisiti richiesti dalla legge 335/1995 in tema di equilibrio finanziario a 30 anni.

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