Ultim’ora: Joe Biden concede la grazia a suo figlio Hunter, condannato per reati federali su tasse e armi da fuoco

Ultim’ora: Joe Biden annuncia la concessione della grazia per il figlio Hunter, impedendo che possa essere condannato al carcere per reati federali riguardanti tasse e armi da fuoco. Il presidente Usa ha disatteso la promessa, fatta in passato, di non usare i poteri straordinari concessi al presidente a beneficio della sua famiglia. Biden ha motivato la sua decisione sostenendo che Hunter sia stato perseguito anche per motivi di natura politica. “Credo nel sistema giudiziario, ma mentre ho lottato con questo, credo anche che la politica cruda abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore giudiziario”, ha affermato Biden senior. “Le accuse nei suoi casi sono nate solo dopo che diversi miei avversari politici al Congresso le hanno istigate per attaccarmi e opporsi alla mia elezione”, ha giustificato la sua decisione.

Hunter Biden, 54 anni, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è colpevole. È questo il verdetto raggiunto dalla giuria del tribunale di Wilmington, in Delaware, dopo tre ore di camera di consiglio, al termine del processo penale in cui era imputato per tre reati legati all’acquisto e al possesso illegale di un’arma da fuoco, mentre era tossicodipendente. Biden è stato considerato colpevole di tutti e tre i reati.
È la prima volta che il figlio di un presidente in carica viene processato e che viene giudicato colpevole. Il “first son” rischiava un massimo di 25 anni di carcere e 750.000 dollari di multa, tuttavia, a chi trasgredisce la legge per la prima volta, raramente viene data la pena massima. Il padre affermò che non avrebbe graziato il figlio se fosse stato condannato.

La giuria deliberò per circa tre ore nell’arco di due giorni. Il figlio del presidente, presente in aula, mantenne un’espressione quasi impassibile alla lettura del verdetto. Dopo la lettura abbracciò entrambi i suoi legali e si lasciò andare a un lieve sorriso. Hunter Biden baciò la moglie Melissa e due lasciarono insieme l’aula. Con loro anche la First Lady arrivata sette minuti dopo la lettura della sentenza.
Hunter è colpevole, rischia 25 anni di carcere. Il presidente Biden dichiarò che non lo avrebbe graziato.
“Sono più grato per l’amore ricevuto dalla mia famiglia che deluso per l’esito del processo”, ha disse Hunter Biden in una nota dopo che una giuria l’ha ritenuto colpevole in Delaware.

In una dichiarazione scritta successiva al verdetto di colpevolezza Hunter Biden, figlio del presidente americano Joe, si è detto deluso dal verdetto di colpevolezza pronunciato nei suoi confronti e grato per il sostegno della famiglia e degli amici. Il suo avvocato ha espresso la volontà di “continuare a perseguire vigorosamente tutte le strade legali disponibili”, preannunciando così il ricorso in appello. Hunter Biden è stato condannato per tutti e tre i capi di accusa relativi all’acquisto di una pistola nel 2018 quando, secondo i pubblici ministeri, il figlio del presidente ha mentito su un modulo obbligatorio di acquisto di armi dicendo che non stava facendo uso di droga.

Il presidente degli Stati Uniti dichiarò: “Accetto il verdetto ma resto a fianco di mio figlio”

Dopo la lettura del verdetto raggiunto dai 12 giurati, la giudice Maryellen Noreika non fissò una data per l’annuncio della sentenza per il figlio del presidente Joe Biden, che quindi non sarà subito incarcerato, spiegando che la fisserà in un secondo momento. Per due capi di imputazione la sentenza massima è di 10 anni, mentre per un terzo è di cinque anni.

“Accetterò l’esito” del procedimento penale e “continuerò a rispettare il processo giudiziario mentre mio figlio Hunter considera l’appello”, ha dichiarato Joe Biden. “Sono il presidente ma sono anche un papà. Io e Jill ci saremo sempre per Hunter. Siamo orgogliosi di lui oggi”.
“Le famiglie che hanno persone care che si battono contro le dipendenze conoscono il senso di orgoglio di vedere la persona che si ama emergere ed essere forte e resiliente nella ripresa”, didde ancora Biden in una nota.
A settembre, poche settimane prima delle elezioni per la Casa Bianca, a Los Angeles iniziò un secondo processo a carico di Hunter Biden: l’accusa è evasione fiscale, dichiarazioni fiscali false e mancata dichiarazione dei redditi entro i tempi previsti dalla legge.

Insomma, Biden non ha solo perdonato suo figlio per i crimini commessi ma anche per quelli che «potrebbe aver commesso; o ai quali potrebbe aver partecipato» nel periodo tra il 1 gennaio 2014 – quando Biden era vicepresidente – e il 1 dicembre 2024. I sostenitori di Trump sui social la additano come una ammissione di colpevolezza. Mentre quelli di Biden invece affermano che è un modo per proteggere suo figlio da future persecuzioni per motivi politici. “Spero che gli americani capiscano perché un padre e un presidente siano giunti a questa decisione”, ha spiegato il presidente americano..

Il presidente eletto Donald Trump non ha tardato a commentare provocatoriamente la decisione di Joe Biden di concedere la grazia al figlio Hunter. E con un post su Truth che fa riferimento alle persone condannate per aver partecipato all’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2021 dopo la vittoria di Biden sullo stesso Trump. “La grazia concessa da Joe a Hunter include anche gli ostaggi del 6/1, ormai imprigionati da anni?”, ha chiesto Trump che ha definito la decisione di Biden “un abuso e un errore di giustizia”.

Più volte Biden aveva assicurato che non avrebbe concesso la grazia a suo figlio, che è stato condannato lo scorso giugno per avere acquistato nel 2018 un’arma mentendo sull’uso di stupefacenti e che si è dichiarato colpevole in un altro processo per evasione fiscale. Rischiava fino a 25 anni di carcere nel primo caso e fino a 17 nel secondo: i verdetti erano attesi questo mese. Il giornalista del Watergate Bob Woodward aveva “predetto” non più tardi di un mese fa, in un’intervista al Corriere, che sarebbe finita così: «Biden ha detto a un amico che si sente in colpa; che se non fosse presidente non sarebbe accaduto a Hunter, l’ha detto con dolore. E io penso che alla fine potrebbe concedere la grazia presidenziale a suo figlio, anche se ha detto che non lo farà».

«Joe Biden ha mentito dall’inizio alla fine». È il commento del rappresentante Repubblicano della Camera James Comer, presidente della commissione di vigilanza. Ma anche tra i democratici giunge qualche critica a Biden. Lo riporta il Corriere on line riportando il commento del governatore del Colorado Jared Polis: un democratico ma anche favorevole alla nomina di Robert Kennedy come ministro della Sanità. Ha scritto su X: «Come padre certamente capisco il desiderio naturale del presidente Biden di aiutare suo figlio concedendogli la grazia. Ma sono deluso dal fatto che abbia messo la sua famiglia davanti al paese. Questo è un brutto precedente che può diventare oggetto di abuso da altri presidenti e tristemente macchiare la sua reputazione. Quando diventi presidente il tuo ruolo è di pater familias della nazione. Hunter ha causato a se stesso quei guai giudiziari e si può simpatizzare con le sue difficoltà ma anche riconoscere che nessuno è al di sopra della legge, nemmeno il figlio di un presidente».

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