L’ingresso dei privati nella gestione dell’acqua è inaccettabile. Il Senatore Paroli insieste e afferma che il pubblico non sia in grado di intervenire per il risanamento delle reti. Per noi questa sua posizione è un attacco strumentale e ideologico contro il ruolo delle istituzioni nella gestione di un bene fondamentale come l’acqua.
Ricordiamo al senatore Paroli che l’acqua è un diritto universale, non una merce. Pensare di affidare ai privati la gestione di un bene così prezioso significa esporre milioni di cittadini al rischio di tariffe insostenibili e di una gestione subordinata al profitto, anziché all’interesse collettivo. Affidare ai privati l’acqua significherebbe inevitabilmente aumentare le bollette, perché la logica della gestione non sarebbe più quella di tutelare un bene comune, ma di generare utili.
Ricordiamo inoltre che, nel 2011, 26 milioni di italiani hanno detto chiaramente no alla privatizzazione dell’acqua con un referendum. Tradire quella volontà popolare sarebbe un atto gravissimo.
Domenico De Santis
Segretario PD Puglia