Intesa Sanpaolo in prima linea: raggiunti i più alti standard di capitale con il 15,2% di CET1

Intesa Sanpaolo, l’a. d. Carlo Messina, ha ricevuto la decisione finale della Banca Centrale Europea (BCE) riguardo al requisito patrimoniale che la banca dovrà rispettare a partire dal 1° gennaio 2025, come parte del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Il requisito stabilito dalla BCE per la banca è di un Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) pari al 9,89%, una misura chiave della solidità patrimoniale di un istituto bancario, che riflette la sua capacità di affrontare eventuali difficoltà finanziarie.

Per comprendere questo requisito, è utile conoscere la sua composizione. Il totale del Total Capital ratio, che include il CET1 ratio, è fissato dalla BCE al 9,50%. Questo dato comprende il requisito minimo stabilito dal Pillar 1 che, come da regolamento, è pari all’8%. Di questo 8%, il 4,5% deve essere costituito dal CET1 ratio, ossia la parte più solida e meno rischiosa del capitale della banca.

Inoltre, il requisito patrimoniale comprende un Pillar 2 addizionale pari a 1,50%, che riflette un buffer di sicurezza extra per le banche, da mantenere in caso di eventuali rischi sistemici. In termini di CET1 ratio, questo corrisponde a uno 0,84%, a causa di modifiche regolamentari introdotte dalla BCE nel marzo 2020, che mirano a garantire una maggiore resilienza del sistema bancario europeo.

In aggiunta ai requisiti regolamentari di base, Intesa Sanpaolo deve soddisfare ulteriori requisiti di capitale, anche questi espressi in termini di CET1 ratio. Questi includono:

Capital Conservation Buffer: un ulteriore 2,5%, che funge da riserva di capitale per mantenere la stabilità della banca in tempi di stress economico.
O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions Buffer): pari all’1,25%, una riserva richiesta alle banche di importanza sistemica per prevenire il rischio che la loro crisi possa minacciare l’intero sistema finanziario.
Countercyclical Capital Buffer: 0,28%, che serve a proteggere le banche dai rischi legati alle fluttuazioni cicliche del mercato.
Systemic Risk Buffer: pari allo 0,52%, un ulteriore cuscinetto di capitale per coprire il rischio sistemico, che riguarda potenziali crisi globali o regionali.
Attualmente, secondo i dati più recenti al 30 settembre 2024, Intesa Sanpaolo presenta una solida posizione patrimoniale consolidata, con un CET1 ratio del 13,9% e un Total Capital ratio del 19,6%. Questi numeri superano ampiamente i requisiti fissati dalla BCE, confermando la solidità della banca. Inoltre, in un’analisi pro-forma, che considera gli impatti di dividendi già maturati (circa 5 miliardi di euro), il CET1 ratio e il Total Capital ratio migliorano rispettivamente al 15,2% e al 21,1%, segnalando un ulteriore rafforzamento del capitale della banca.

Questi risultati positivi evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di non solo soddisfare i requisiti di capitale imposti dalle autorità di vigilanza, ma anche di mantenere una solida base finanziaria per continuare a supportare il suo sviluppo futuro. L’impegno nel rafforzare la propria posizione patrimoniale gioca un ruolo cruciale nel garantire che la banca sia in grado di affrontare con successo le sfide economiche, continuando a erogare credito e a sostenere l’economia italiana, senza compromettere la propria stabilità. Con questi risultati, Intesa Sanpaolo si conferma tra le banche più solide a livello europeo, pronta ad affrontare il 2025 con una base patrimoniale robusta e adeguata a supportare il proprio ruolo nel sistema finanziario globale.

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