Stop ai CPR: un appello alla politica per chiudere le ferite dei diritti umani in Italia
Redazione
6 ore fa
Politica
455 Visualizzazioni
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha denunciato con fermezza le gravi violazioni dei diritti umani nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in Italia. Le segnalazioni di maltrattamenti e condizioni inumane all’interno di queste strutture sono un’onta per il nostro Paese e una ferita aperta per chi crede nella dignità e nel rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere umano. |
“Adesso basta. Non è più possibile tollerare che queste realtà continuino ad esistere. È inaccettabile che, in uno Stato di diritto, si chiudano gli occhi di fronte a queste violazioni, lasciando migliaia di persone in condizioni degradanti, prive di tutele e spesso vittime di abusi” sottolinea Agostino Sella. |
Il presidente della Don Bosco 2000 aggiunge: “Faccio un appello forte e deciso alla politica, in particolare alle forze progressiste e alle opposizioni, affinché si assumano la responsabilità di intervenire concretamente. Servono azioni immediate per mettere fine al sistema dei CPR, attraverso proposte di legge, emendamenti o qualunque altro strumento che la nostra democrazia offre. Non possiamo più restare a guardare” |
Infatti, le parole non bastano: è il momento di passare ai fatti. Ogni giorno che passa senza un intervento deciso è un giorno in cui l’Italia tradisce i suoi valori di umanità, giustizia e solidarietà. “Chiedo a chi ha il potere di agire di fare la propria parte, per chiudere definitivamente queste strutture e costruire un modello di accoglienza che sia rispettoso dei diritti umani e dei principi costituzionali” ribadisce Agostino Sella. |
Don Bosco 2000 continuerà a schierarsi dalla parte degli ultimi, a denunciare e a lavorare per una società più giusta. Ma ora tocca alla politica dimostrare coraggio e responsabilità. |