«Stabilizzare i lavoratori precari della Calabria è un obiettivo comune. Il governo non volti le spalle ai lavoratori che nel territorio calabrese hanno a lungo contribuito al funzionamento della pubblica amministrazione, anche se privi di stabilità e dei diritti essenziali previsti dalla Costituzione e dalle norme dello Stato sociale». Lo afferma in una nota Pasquale Tridico, capo della delegazione parlamentare M5S in seno al Parlamento europeo, in merito alla recente approvazione di un emendamento alla legge di Bilancio, volto ad ampliare la possibilità di assumere i tirocinanti di inclusione sociale e altre categorie di precari che per anni, nel territorio calabrese, hanno prestato servizio in ambito pubblico. «Siamo davanti – spiega l’europarlamentare – a una norma migliorativa, ma ora il governo ha il dovere di trovare e metterci le risorse, poiché la Regione Calabria e gli altri enti non hanno i fondi sufficienti a sistemare i lavoratori in questione. Al momento, infatti, non sono previsti stanziamenti statali per agevolare la contrattualizzazione di questi lavoratori e per avviare percorsi di formazione specifica che ne favoriscano l’inserimento negli uffici e la crescita professionale». «Per risolvere il problema dei lavoratori precari utilizzati nelle amministrazioni pubbliche calabresi, sono già stati compiuti diversi passi in avanti, anche grazie all’impegno convinto, nelle scorse legislature, dei parlamentari calabresi del Movimento Cinque Stelle e di tutta l’area progressista. Al governo Meloni chiediamo – conclude Tridico – di stanziare adeguate risorse nella legge di Bilancio, che sarà votata appena dopo Natale».
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