Gian Carlo Blangiardo, già direttore Istat, tira fuori dati che poco si prestano a interpretazioni: “I dati sono preoccupanti, il calo demografico è tale che rischiamo a breve ripercussioni in tutti i campi, tali da mettere a rischio il funzionamento stesso dello Stato. Le cause sono molteplici, dalle difficolta di carattere economico, alle pressioni sul luogo di lavoro, alle cause culturali. La famiglia viene presentata come un impedimento alle proprie ambizioni personali. I governi non hanno fatto abbastanza, anche se il governo in carica sta facendo i giusti passi. Serve un piano strategico per il sostegno alla natalità, un piano-cicogna, servono misure strutturali e costanti nel tempo. Come asili nido all’interno dei luoghi di lavoro. Le politiche per la casa. In modo che le famiglie possano avere un clima di fiducia e di speranza per il futuro. Bisogna restituire il valore sociale della maternità, bisogna fare educazione e formazione”. Secondo Blangiardo, il calo delle nascite “ha una componente strutturale dei 2/3: si fanno meno figli perché ci sono meno donne. Calcolando una media di 180.000 nascite in meno, la parte su cui possiamo incidere è di circa 1/3. Invecchiamento della popolazione, mancanza di giovani e di forza lavoro. La popolazione diminuisce e la componente produttiva perde forza, non ha la popolazione che lo alimenta. Noi siamo l’unico paese dei 27 che dal 2008 a oggi ha continuato solo il declino”.
A Roma, molta partecipazione, per il convegno organizzato dall’Associazione Altero Matteoli per la libertà e il bene comune” dal titolo: “Inverno demografico. Un’ipoteca sul futuro dell’Italia”, a cui erano presenti anche i figli dell’ex ministro, Federico e Federica Matteoli. Ha aperto i lavori Emilio Brogi, presidente dell’Associazione, dopo l’introduzione del giornalista Luca Collodi: “L’emergenza natalità non è considerata come si dovrebbe, le famiglie hanno bisogno di ricevere aiuti più concreti. Noi abbiamo consultato i cittadini, sentito le famiglie. Chiedono più posti per gli asili nido, più aiuti per le spese per i testi scolastici, le spese mediche. Anche per capire le giovani coppie, le neo famiglie, che spesso non hanno aiuti in casa…”.
Matteoli ha sempre difeso e promosso la difesa della famiglia naturale, la difesa della vita, l´amore per la libertà e per la Patria, la salvaguardia di un’Europa dei popoli, della piccola e media imprenditoria, della tradizione nazionale che ci ha portato ad essere protagonisti nel mondo intero.
Il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella ricorda il paradosso della natalità, per cui ci sono più nascite nei paesi con meno sviluppo, dunque più un paese è ricco e meno le donne fanno figli. “A più sviluppo corrispondono meno nascite. E’ un problema del mondo democratico e sviluppato, Asia inclusa. Ricorda come una donna che fa un figlio lo fa per tutta la comunità, non solo per se stessa”. Roccella cita poi il riarmo demografico chiesto da Macron e ricorda come il Governo abbia messo in atto provvedimenti strutturali e non misure una tantum per tentare di migliorare il numero di nascite. “L’assegno unico è sotto procedura di infrazione in Europa. Lo stiamo difendendo. Come i 1000 euro per i nuovi nati, anch’esso una misura strutturale, non una tantum. Abbiamo aumentato il rimborso per gli asili nido in modo che siano quasi gratuiti, anche attraverso le detrazioni fiscali, poi la decontribuzione per madri lavoratrici. Questo Governo riconosce il valore sociale della maternità” conclude il ministro.
Il senatore Maurizio Gasparri ricorda come la sua proposta di erogare un reddito di maternità collegato alla legge 194 sia stata dismessa come medievale e oscurantista: “Essere o non essere. Noi senza nascite non esistiamo più. Esserci come società non è una cosa contro qualcun altro. Identità e entità nazionale non sono parolacce. La difesa della nostra identità non è una cosa di cui ci dobbiamo vergognare. Questo Governo ha fatto delle scelte precise incluso un ministero espressamente dedicato alla maternità. Lingua e cultura rappresentano identità e civiltà. Abbiamo previsto un decreto flussi triennali che prevede l’ingresso di 300.000 persone, un piccolo Molise. Abbiamo messo in atto un Piano Mattei finalizzato a formare figure specializzate. Non possiamo avere il programma della scomparsa del nostro popolo e dei nostri figli in un mondo in cui regna il pensiero unico e non si possono piu esprimere opinioni differenti, io sopporto da molti anni gli attacchi di chi mi taccia di essere oscurantista solo perché propongo soluzioni diverse. Sono idee, ognuno dovrebbe avere il diritto di avere le proprie. Abbiamo visto dare il reddito di cittadinanza in modo abbastanza indiscriminato. Abbiamo visto il Paese che si indebitava per decenni con misure folli come il bonus 110. Ma è possibile che la mia proposta, fatta seguendo il dettato della legge 194, di dare un aiuto economico alle donne incinte che non potevano permettersi la gravidanza sia cosi fuori dal mondo? Anche calcolando le possibili truffe. Sarebbe davvero una cosa così immonda? Sono stato sbranato per la mia proposta, ma davvero sarebbe stato cosi tragico dare una mano a una donna che decide di fare un figlio?”.