Un centinaio di operari appartenenti alla fabbrica della Suzuki vicino al New Delhi, sono stati arrestati dopo l’uccisione di un manager. L’assassinio del dirigente, è avvenuto durante violente proteste, insieme al ferimento di altre 50 persone, tra cui 2 tecnici giapponesi. La notizia viene data dai media indiani. Lo stabilimento, che sorge nel distretto industriale di Manesar (Stato dell’Haryana), è stato chiuso e la produzione sospesa. Circa mille poliziotti sono stati dispiegati nell’area per riportare la calma dopo gli atti vandalici culminati nell’incendio di alcuni uffici. Il corpo carbonizzato trovato all’interno della fabbrica è stato identificato. Si tratta del direttore generale Awanish Kumar Dev. Da quanto si è appreso, la protesta è nata dal licenziamento di un operaio dopo un diverbio con i superiori. Lo scorso anno la Maruti Suzuki era stata già chiusa per una serie di violenti scioperi a oltranza terminati soltanto dopo l’intervento del governo.
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