Da Bucarest il nostro inviato Michele Pisani
Uomini, donne e bambini. Da ogni parte della Romania. A Bucarest, in piazza universita’, continua la protesta di coloro che hanno votato il referendum del 29 luglio e che il CCR, proprio ieri, ha ritenuto con 6 voti favorevoli e 3 contrari, nullo. Intanto il presidente Traian Basescu tace. Scelta piu che mai intelligente visto che in televisione si vedono solo, e sono tantissimi, i suoi oppositori. Parlare di una dittatura ci sembra eccessivo e soprattutto non riusciamo a comprendere, pur sforzandoci, il paragone tra l’attuale presidente ed il vecchio dittatore Nicolae Ceausescu. In effetti gli ingredienti ci sarebbero tutti a partire dalla pressante protesta popolare e soprattutto dalle denunce fatte visto le molte ombre sull’operato dei Procuratori che nell’espletamento della propria funzione, il controllo su presunti brogli elettorali, avrebbero calcato la mano, su ordine di Basescu, tanto che in realta’ e parso una sorta di punizione per tutti coloro che hanno votato per le dimissioni di Basescu. Quest’ ultimo ha bene inteso di starsene in silenzio per evitare di alimentare una ulteriore rabbia nei manifestanti che hanno lasciato intendere che non si fermeranno sino a quando Basescu non rassegnera’ le proprie dimissioni. Va detto che se Atene piange di certo Sparta non ride. Crin Antonescu, primo oppositore e presidente in interim, a livello di immagine non e’ certo uscito vincitore. Infatti tra le scorrettezze che si rinfacciano i due schieramenti anche quello dell’opposizione non e’ del tutto innocente. Ombre anche su alcuni seggi elettorali nei quali avrebbero votato il 250 per 100 degli aventi diritto. Un po’ troppo. La spiegazione sarebbe semplice: In Romania per i referendum si puo’ votare anche in un altro comune e siccome i sindaci dei paesi avrebbero in un certo senso demotivato i propri concittadini ad andare al voto, questi ultimi avrebbero preferito un altro seggio in altre citta’ limitrofe, lontano da occhi cosidetti indiscreti. In ultimo e non per questo meno importante, siamo sicuri che la democrazia in questo paese non e’ stata, almeno del tutto, sospesa. Facendo zapping, nel pieno rispetto della par condicio, le emittenti sono equamente divise tra i sostenitori di Basescu e quelli di Antonescu e Ponta. Sinceramente, una voce del tutto equidistante sarebbe altresi’ necessaria.