Il Nobel per la pace 2012 va all’’Unione Europea. L’Ue è stata premiata per la sua capacità di affrontare una delle crisi più gravi della sua storia, senza venir meno al suo ruolo decennale di garante della pacificazione del Vecchio Continente. “Il più importante risultato dell’Ue è’ l’impegno per la pace, la riconciliazione e per la democrazia e i diritti umani. Il ruolo di stabilità giocato dall’Unione ha aiutato a trasformare la gran parte d’Europa da un continente di guerra a un continente di pace”, si legge infatti nelle motivazioni.
“E’ un grande onore per l’intera Unione Europea, per tutti i 500 milioni di cittadini, aver ricevuto il Nobel per la pace”., commenta su Twitter José Manuel Barroso, che tra poco terrà una conferenza stampa. “Profondamente commosso e onorato”, anche il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz.
Mo Yan chiede liberazione. E per la liberazione del Nobel per la pace 2010, il cinese Liu Xiaobo, si batte il connazionale, Mo Yan, Nobel per la letteratura: “ Spero che possa riacquistare presto, quanto prima possibile, la sua libertà. Liu Xiaobo, Nobel per la pace nel 2010, è in carcere in Cina dopo una condanna, nel 2009, a 11 anni di carcere per “sovversione”, per aver scritto un testo in favore dell’instaurazione della democrazia in Cina.
Dissidenti cinesi protestano contro nobel letteratura. A sua volta Mo Yan è stato oggetto delle critiche dei dissidenti cinesi per ilconferimento del Nobel attribuitogli ad Oslo. Secondo Wei Jingsheng, che vive ormai da anni in esilio negli Stati Uniti, è stata una “mossa fatta esclusivamente per compiacere il governo di Pechino”. Per il dissidente, infatti, la Cina ha molti altri scrittori di talento, ma “ha scelto Mo Yan perché la sua elezione fosse più tollerata dal regime comunista”. “Questo premio – ha detto ancora Wei – non è veramente basato sulle sue capacità di scrittore ma ha altri scopi e per questo non è degno di nota”. Wei Jingsheng è un ex elettricista che coraggiosamente pubblicò un manifesto che inneggiava alla democrazia. Per questo fu incarcerato, e dopo 18 anni in prigione, vissuti in parte nel braccio della morte, nel 1997 gli fu concesso, grazie all’intervento dell’allora presidente Bill Clinton, di recarsi in esilio negli Stati Uniti, dove vive da allora.
Tuttavia non è l’unico a polemizzare sul premio ricevuto da Mo Yan. Tra gli altri, le critiche arrivano dall’ artista Ai Wei Wei, da anni ormai nel mirino delle autorità cinesi. Ai si è detto “furioso” per la vittoria del premio da parte di Mo Yan. “Dare il premio a uno scrittore come lui – ha detto senza mezzi termini – è un insulto all’umanità e alla letteratura. E’ vergognoso che la Commissione abbia fatto una scelta del genere che tra l’altro non è all’altezza della qualità del premio negli anni precedenti”. alla manifestazione e per aver al contrario partecipato a una commemorazione maoista nel giugno scorso.