E’ previsto per oggi il voto del Parlamento greco sul nuovo pacchetto di misure di austerità. Non si ferma però la protesta, nel secondo giorno di sciopero generale. “Se i parlamentari voteranno per le nuove misure – dice Nikos Kioutsoukis, il leader della Gsee, il sindacato dei lavoratori del settore privato – commetteranno il più grave crimine politico e sociale di sempre contro il paese e il popolo”. “Non gli lasceremo distruggere il paese”, aggiunge. “Il voto di oggi è il test più difficile da quando si è insediato il governo”, afferma il premier greco Antonis Samaras.
“La strada è difficile e ripida – dice il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras – e richiede sacrifici. Votare per le nuove misure è una strada e non ci sono percorsi facili”. I tagli e gli aumenti fiscali contenuti nel pacchetto anti-deficit ammontano a 13,5 miliardi di euro. La sinistra democratica che fa parte della maggioranza voterà contro le nuove misure e in particolare contro le agevolazioni per le imprese nei licenziamenti. Questo riduce il margine di voti su cui Samaras potrà contare, mentre decine di migliaia di manifestanti convergeranno verso il Parlamento per mettere pressione ai deputati .
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