Ha preso la Beretta calibro 7,65 che deteneva legalmente e ha sparato alla tempia destra della sua 29enne amante lettone uccidendola, poi ha rivolto l’arma contro di sè nello stesso punto e ha fatto fuoco. Questa la dinamica praticamente certa dell’omicidio commesso da Vincenzo Ialenti, 45enne notaio, probabilmente poco prima delle 20 di ieri, nel suo monolocale al secondo piano di un palazzo signorile di piazza Lega Lombarda 1 a Milano, dove viveva e dove ha trovato la morte quella che viene descritta come la sua attuale compagna. Il professionista, con studio a Trezzano sul Naviglio (Milano) lascia una figlia minorenne e la moglie con cui abitava in una abitazione di Galliate, nel Novarese.
I due cadaveri sono stati trovati vicini, riversi in un lago di sangue sul pavimento del piccolo appartamento, intorno alle 10.15 di questa mattina dai vigili del fuoco, chiamati poco prima delle 10 dalla madre di Ialenti che non era riuscita ad entrare nell’appartamento, dato che la porta era chiusa dall’interno e con le chiavi nella toppa. L’anziana signora si era presentata nella piazzetta a due passi dall’Arena Civica, preoccupata perché non aveva più notizie del figlio che non le rispondeva al telefono. I pompieri hanno così forzato una finestra facendo la macabra scoperta nell’appartamento peraltro lasciato in perfetto ordine. Un vicino ha spiegato agli investigatori, di aver sentito ieri, appena conclusa la partita Italia-Spagna, il grido di una donna e un rumore che poteva essere un colpo di pistola.
All’origine del gesto compiuto dal notaio potrebbe esserci stata la gelosia nei confronti dell’amante di 16 anni più giovane di lui e le difficoltà nel rapporto con la moglie proprio a causa dalla relazione. Un’ipotesi avanzata da alcuni inquilini del palazzo e residenti della zona, che sostengono di aver assistito (o sentito) a diverse liti avvenute tra il 45enne e la lettone, e che raccontano di una “scenata” che la moglie avrebbe fatto al marito.
Secondo alcune indiscrezioni, sembra che l’uomo abbia lasciato una spiegazione del suo gesto, ma gli investigatori della Squadra Mobile non confermano. Di certo invece si sa che la Scientifica ha ritrovato due bossoli e due ogive, e che sotto il cadavere del notaio è stata trovata la Beretta che ha sparato. Il piccolo appartamento è stato ora posto sotto sequestro e sono ancora in corso gli accertamenti del caso.
Quello avvenuto ieri, è il secondo caso di donna uccisa da un uomo che poi si toglie la vita che si registra a Milano in poco più di un mese. Il 2 maggio scorso, infatti un 65enne sarto in pensione, Umberto Passa, uccise la moglie Matilde a coltellate e poi si tolse la vita con la stessa arma in un palazzo di via Angelo Rizzoli 85, alla periferia della città.
(Tmnews)