I beni sequestrati per un valore di 800 milioni di euro dalla Guardia di Finanza alle prime luci di oggi sono di proprietà del costruttore Angelo Simeoli, 70enne. L’imprenditore che nell’organizzazione criminale aveva il ruolo di prestanome, è definito dal gip “uno dei più imponenti bracci economici dei gruppi di criminalità organizzata operanti nel Maranese, ovvero il clan Nuvoletta ed il clan Polverino”. “Simeoli, prosegue il giudice, allo stato ed a dispetto del suo risalente e stabile collegamento con il clan Nuvoletta prima e con il clan Polverino poi, appare un potente operatore economico-imprenditoriale con interessi vari e differenziati nel settore dell’edilizia e degli investimenti immobiliari”. Le indagini, sottolinea il gip, hanno consentito la ricostruzione di un episodio di riciclaggio estremamente articolato e complesso, coinvolgente numerosi soggetti e società, operanti sia in Italia che all’estero. Le risultanze investigative si sono poi arricchite degli esiti delle intercettazioni telefoniche: è stato così possibile appurare che Simeoli “è il reale titolare e gestore di un gran numero di società e beni, solo fittiziamente intestati ad altri”.
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