Schettino: “Stiamo imbarcando acqua, Dio ci pensi ”

“Praticamente stiamo imbarcando acqua, tanto è calma piatta, e poi Dio ci pensi..dobbiamo solo mettere i passeggeri a mare, se ci mandate dei mezzi per cortesia…con molta velocità”.  Questo dice al telefono Schettino alla Capitaneria di porto di Livorno. Dopo un’ora che la nave è impattata sullo scoglio dell’Isola del Giglio.  Inoltre ai passeggeri viene ordinato di abbandonare la nave per scendere sulle scialuppe, a causa di un banale black-out.  Sono 22.30 quando al comandante viene chiesto “diamo l’emergenza generale” e Schettino “ aspetta siamo con…”, intanto sulla nave regna il fuggi-fuggi generale. Intanto sulla plancia  non ricordano i codici generali d’emergenza e ‘sfuma’ così altro tempo prezioso. Sono  le 22.51 quando scatta finalmente l’ordine. Schettino:  “Oh, lo vogliamo dare quest’abbandono nave?”. Poi  si corregge: “Diamo d’abbandono nave dai, basta così! No, più che abbandonare nave dici mettiamo i passeggeri a terra”. Il comandante ha però ormai pienamente capito la gravità dell’accaduto, tanto che alle 23.08 confessa alla moglie: “Fabì, ho finito la mia carriera di comandante”. Poi la rassicura, anche se disperato: “Fabì nun te preoccupà,  togliamo questo navigare da mezzo e ci mettim a fà nat lavoro”. 

 

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