Furto aggravato e favoreggiamento. Sono queste le accuse contro Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa e Claudio Sciarpelletti, dipendente della Segreteria di Stato vaticana, imputati nel processo di cui si svolge oggi la prima udienza nell’aula vaticana. I due verranno giudicati da una corte composta di 3 giudici laici, Paolo Papanti-Pelletier, Venerando Marano, e il presidente del tribunale che presiederà la seduta Giuseppe Dalla Torre. Gabriele e Sciarpelletti sono imputati a seguito dell’inchiesta sul trafugamento delle carte riservate di Benedetto XVI.
L’ imputato Gabriele, assistito dall’avvocato Cristiana Arru, é presente in aula, mentre Sciarpelletti è rappresentato dal suo avvocato Gianluca Benedetti. Per Paolo Gabriele la pena potrebbe essere di 4 anni di carcere, un massimo di tre per il furto dei documenti e uno in più per l’aggravante. Sciarpelletti, invece, tecnico informatico dipendente della segreteria di Stato, rischia invece fino a un anno di detenzione.