Napoli. In un anno sequestrate 43 tonnellate di bionde

 

Il Comando regionale della Guardia di finanza della Campania, sta eseguendo una vasta operazione per combattere il contrabbando. Nelle ultime 24 ore, in seguito ai controlli effettuati, dove vede impegnati molti uomini, sono stati denunciati oltre 100 responsabili e sequestrati più di un quintale di bionde. I finanzieri, hanno scovato le sigarette nascoste nei posti più impensabili, nei pressi delle “bancarelle”, tra cui tombini, siepi e, perfino, all'interno dei cassonetti dei rifiuti. Il contrabbando di sigarette in quest’ultimo periodo, sta aumentando ancora di più  complice anche la crisi economica. L’azione di contrasto viene effettuata dalle Fiamme Gialle non solo attraverso un capillare controllo economico del territorio ma soprattutto con attività investigative orientate a ricostruire l’intera “filiera illecita”, per individuare i canali d'importazione, le aree di deposito e le reti di smercio. Gli esiti di tali operazioni hanno confermato un incremento dei flussi illegali, provenienti, principalmente, via mare, a mezzo container, dalla Cina e dalla Grecia, ma anche via terra, dalla Repubblica di Moldova, dalla Polonia e dall’Ucraina, questi ultimi ad opera di soggetti originari dell’Europa dell’est, connessi ad elementi appartenenti a storiche “paranze” napoletane. Un dato che desta allarme riguarda la salute pubblica. Le sigarette di contrabbando – infatti – non essendo sottoposte ad alcuna forma di controllo, merceologico e sanitario, spesso risultano fortemente nocive per la salute, a causa delle materie prime utilizzate per la produzione e delle modalità di trasporto, che ne alterano, in maniera significativa, la composizione. Le analisi chimiche hanno dimostrato che sono prodotti realizzati con tabacco, cartine e filtri di scarsa qualità, contenenti, in alcuni casi, sostanze tossiche. In Campania, nel periodo che và da gennaio 2011 all’ottobre 2012, più di 15 tonnellate di sigarette sono risultate contraffatte. Tra i casi più significativi, l’operazione, convenzionalmente denominata “Katanà”, condotta grazie anche alla collaborazione internazionale, fornita dalle autorità cinesi e spagnole, che ha consentito di individuare i luoghi di produzione, ubicati in diverse regioni della Cina, e di stroncare un traffico gestito da un sodalizio italo-cinese che interessava l’Italia e la Spagna. In questo contesto, è da collocare il sequestro di 5 tonnellate di sigarette falsificate, abilmente occultate dietro un carico di copertura, recanti il sigillo dei Monopoli di Stato contraffatto. Le sigarette erano confezionate con materiali di scarto caratterizzati da percentuali elevatissime di catrame e monossido di carbonio. Il contrabbando, determina una grande evasione fiscale,  i tributi statali evasi, solo nel 2012 in questo settore, ammontano a più 6 milioni di euro. 

 

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