Riciclava il denaro ‘sporco’ per conto dei peggiori criminali come gli esponenti di spicco di Cosa Nostra, della Nuova Famiglia di matrice camorrista, per conto della banda della Magliana e quella della Marranella. Il valore dei beni mobili ed immobili sequestrati dalla guardia di finanza di Roma, agli eredi di Danilo Sbarra, noto imprenditore romano, già condannato per i reati di usura e riciclaggio, si aggira intorno a circa 26 milioni di euro. La banda della Magliana nata intorno agli anni settanta e considerata la più potente organizzazione criminale, si sviluppò a Roma. mentre la banda della Marranella, nacque dalle ceneri di quella della Magliana, che attraverso il traffico di stupefacenti, l’usura, il gioco d’azzardo e il riciclaggio di denaro comprò intere strade a Torpignattara.
Danilo Sbarra già noto alle forze dell’ordine, ne parlano anche i collaboratori di giustizia. Il nome di Sbarra è inserito da circa trent’anni in contesti criminali attivi soprattutto nel campo dell’usura e del traffico internazionale di stupefacenti. La vigorosa ascesa economica dell’imprenditore è risultata indissolubilmente legata al suo ruolo di riciclatore, non solo per conto di noti gruppi criminali operanti nella capitale come la Banda della Magliana e la Banda della Marranella, ma anche di esponenti di spicco di Cosa Nostra siciliana e della "Nuova famigliadi matrice camorrista. I collaboratori di giustizia Pasquale Galasso e Maurizio Abbatino hanno parlato del ruolo di Danilo Sbarra e della sua vicinanza al cassiere della magia Pippo Calò. Già Salvatore Contorno, figura di rilievo di Cosa Nostra e collaboratore di giustizia, qualificava il Calò come persona legata alla mafia ‘incente’ dei ‘Greco-Riina’ e referente, a Roma, del crimine organizzato mafioso, con interessi nella ‘Sbarra Costruzion’, impresa all’epoca titolare di numerosi cantieri nella Capitale. Anche, i collaboratori di giustizia Antonio Mancini e Abbatino, identificano Sbarra come persona impegnata nel riciclaggio delle risorse illecite nel settore immobiliare e nell'attività usuraria. Il collaboratore Galasso apre uno squarcio, invece, sull’attività di riciclaggio svolta dall’ immobiliarista-riciclatore di denaro in favore di Antonio Malventi, figura apicale dell’associazione camorristica denominata Nuova Famiglia, per conto del quale Sbarra, negli anni ‘80, aveva realizzato degli investimenti immobiliari, anche nella Repubblica Dominicana, assicurando supporto logistico ad affiliati, anche latitanti, in Roma, per realizzare gli obbiettivi criminosi dell'organizzazione.
I sequestri. I Finanzieri hanno sottoposto a confisca 47 unità immobiliari a Vieste, 2 terreni e 7 immobili a Sabaudia, ed un terreno sito a Latina, 5 autovetture, quote societarie di 7 società operanti nel Lazio e conti correnti per un valore totale di stima pari a 26.118.725 euro.