Con questo “live” al Trianon di Napoli, sabato 1° dicembre, il vulcanico ed ironico Lorenzo Hengeller, da alcuni giovedì ospite fisso del programma di Michele Santoro Servizio pubblico come “ripassatore” per le vignette di Vauro, torna a travolgere e fondere generi, stili, autori e citazioni con una raffica di nuove, divertite e irresistibili “canzonette”.
Un crooner che intrattiene il pubblico col suo swing, raccontandoci esilaranti storie di minima vita quotidiana. Spesso talmente minima e misera, da apparire grottesca. Tutto nel segno, ancora più urgente nel periodo di crisi, della leggerezza.
Ascoltare il concerto è come leggere, ridendo per non piangere, le pagine di cronaca sull’Italietta dei nostri giorni. E quindi meglio evadere per rifugiarsi in un passato – almeno musicalmente – migliore.
Attingere alla musica di Luttazzi, Kramer, Carosone, Savona e il Quartetto Cetra non è più per Hengeller solo un nostalgico omaggio ai riveriti maestri, quanto piuttosto l’unico linguaggio possibile per raccontare con sguardo distaccato e ironico i molti vizi e le poche virtù degli italiani. Per di più potendo godere della vista privilegiata che il teatro vivente di Napoli gli concede quotidianamente.
«Questa volta – afferma Hengeller – sono stato più attento a declinare ritmiche diverse e a volte volutamente “kitsch”. Oltre lo swing, ho usato tango, samba “da matrimonio”, duine “sponda e sponda” da avanspettacolo, che erano usate molto dal Quartetto Cetra e da Carosone proprio per rendere più “drammatizzate” le storie. Insomma – conclude Hengeller – nulla di rassicurante in musica per essere il più serio possibile nel gioco!».
Si capovolge il Vesuvio… ed ecco scorrere sulle note del piano di Hengeller i ritratti dell’inquietante Tassista intellettualoide; l’opportunista ex compagno delle elementari in Superenalotto con il cameo di Gianluca Guidi; il gioco dei doppi sensi nell’incontro tra un pianista e una turista che vuole sempre cantare in Lezioni di piano; la struggente ballad a due voci, con la moglie fedifraga incinta che sale all’altare, mentre il suo amante la vede passare seduto in chiesa, ne Il mangiatore di tabacco; la parodia del latin-lover moderno in Veteroplayboy, con Stefano Bollani che qui si esibisce eccezionalmente alla voce anziché al piano; la mancanza di futuro per il “guappo” tutto griffes, ignoranza e scooterone in Guapparia 2000; il cinico ritratto del medico sadico e disposto a tutto per il successo nel “tersilliano” Primario. Non mancano i raffinati memorabilia e i divertissement di Ricordi… Rai, di Cento… da questo giorno! e il fake di Edizione straordinaria Tg con la complicità di Marisa Figurato, storica voce del Tgr della Campania; gli omaggi ad Anita Ekberg e alla dolce vita in Che afa fa (titolo che, letto in napoletano veloce, significa “che vuoi fare?”); a Lelio Luttazzi in Nostalgia per la musica, brano presentato nel programma tv Studio uno e mai inciso; al Quartetto Cetra in Musetto; a Eduardo Scarpetta in Na cosa tosta su testo originale del grande commediografo partenopeo. E infine lo strumentale Caccioppoli vs. Gould, immaginario incontro impossibile tra due noti geni-nevrotici, il matematico napoletano e il pianista canadese. Uno spettacolo da non perdere.
Rosaria Palladino