My fair lady

Pigmalione (Pygmalion) è una commedia  di George Bernard Shaw ispirata al mito di Pigmalione, da cui è stato tratto un musical molto elegante: “My Fair Lady”.  Viene raccontata così la storia di Henry Higgins, professore di fonetica, che scommette con l'amico colonnello Pickering, di poter trasformare la popolana fioraia Eliza Doolittle in una raffinata donna della buona società, solo  insegnandole semplicemente l'etichetta e l'accento usato nelle classi più elevate. “My Fair Lady” arriva al Teatro Sistina di Roma interpretato da Vittoria Belvedere nel ruolo di Eliza, e da Luca Ward nel ruolo di Higgins. Lo spettacolo andrà in scena da martedì 11 dicembre al 6 gennaio, e nasce da una  coproduzione fra la Peep Arrow Entertainment ed il Sistina, con la regia di Massimo Romeo Piparo. Il musical debuttò al “Mark Hellinger Theatre” di New York nel 1956 con un successo straordinario attraverso 2717 rappresentazioni, che fu  un vero record per la Broadway di allora. Nel 1964 al cinema Doolittle ed Higgins furono interpretati, per la regia di George Cukor, da Hadrey Hepburn e Rex Harrison. La versione rivisitata da Piparo è  stimolante, tanto che   lo stesso dice: “E’ un musical che deve la propria immortalità a se stesso, a ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, alla universalità del suo linguaggio musicale. Eliza Doolittle è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione e della trasformazione e così incarna il desiderio ed il sogno dell’universo femminile che partecipa alla sua avventura”. E’ espresso il  desiderio di colmare il dislivello sociale anche se alla resa dei conti è solo un disdicevole esperimento azionato dal  donnaiolo Higgins. Una fioraia che può trovare riscatto sociale anche attraverso il modo di essere e di parlare, perdendo le proprie radici sociali  e culturali, in una sorta di globalizzazione ed omologazione, che vogliono azzerare il rapporto tra essere umano e cultura. Ecco allora che “”My Fair Lady” si impone come il sogno che non vuole svanire, come la favola “possibile” ma che  rappresenta il lieto perdersi in una tempesta di sentimenti. Doolittle alla fine  rifiuta i modi dispotici di Higgins e si impone la chiave maschile della vicenda che cede alla forza delle emozioni e dei sentimenti, dove  anche un apparente “misogino e scapolo convinto” come il Prof. Higgins,  o come il collega di “sventura” Colonnello Pickering, o il cinico e spietato padre di Eliza, Alfred Doolittle, si trovano costretti a svestire la maschera della durezza e coprirsi con un velo di dolcezza. Aldo Ralli interpreta  Alfred Doolittle, Enrico Baroni il colonnello Pickering. La direzione musicale è di Emanuele Friello, le coreografie di Roberto Croce e le scenografie di Aldo Di Lorenzo. My Fair Lady è uno spettacolo che  concede elettricità alla nostra anima  travolgendoci con una tempesta di sentimenti.  

Rosaria Palladino

 

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