“Il downgrade di Moody’s é stato una disgrazia ma il mercato ci ha premiato e l’asta è andata bene”. Ha commentato così il premier Mario Monti il taglio del rating all’Italia da parte di Moody’s alla Conferenza Allen, secondo quanto riferito da Gianfranco Zoppas, patron dell’omonima società. L’Italia, sempre secondo quanto riferito da Zoppas, è virtuosa ma invece di premiarci ci puniscono, e tutto questo è creato da disturbi da Paesi terzi.
Passera: “Giudizio Moody’s fuorviante”. “Il giudizio di Moody’s è del tutto ingiustificato e fuorviante perché non tiene conto del grande lavoro che il paese sta facendo”. E’ la risposta del ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera alla decisione dell’agenzia di rating Moody’s che ha tagliato il rating dei titoli di Stato italiani di due gradini, da A3 a Baa2, e ha confermato le prospettive negative a causa del rischio contagio da parte di Spagna e Grecia. “Pochi paesi – ha affermato – possono dire di aver messo in moto un impegno così garantente in termini di conti pubblici e di riforme strutturali”.
Moody’s taglia il rating dell’Italia. La scure Moody’s si abbatte nuovamente sull’Italia. L’agenzia ha infatti tagliato di ben due punti il rating dei titoli di Stato, portandolo da A3 a Baa2 e mantenendo un outlook negativo.
Una notizia che il premier Mario Monti ha ricevuto mentre raggiungeva in aereo Idaho, Stati Uniti, per recarsi alla Allen Conference di Sun Valley, dove è riunito il gotha della finanza e del mondo dei media ‘made in Usa’. Lì il Professore – che interverrà nelle prossime ore intervistato (a porte chiuse) dal noto anchorman della Cbs, Charlie Rose, ha come obiettivo principale quello di convincere ad investire in Italia.
Tra le motivazioni addotte da Moody’s per spiegare la sua decisione, gli evidenti “segnali di erosione” sul fronte degli investimenti esteri, oltre al rischio contagio da Grecia e Spagna, con i rischi di un’uscita di Atene dall’euro “che sono saliti”e il sistema bancario spagnolo sempre più in difficoltà.
Ma l’agenzia di rating punta il dito anche su altri fattori: dal ”deterioramento delle prospettive economiche nel breve termine”, nonostante le misure e le riforme decise dal governo Monti, al ”clima politico che, con l’avvicinarsi del voto della prossima primavera – scrive Moody’s – e’ fonte di un aumento dei rischi”. Questo spiega anche l’outlook negativo, con il nostro Paese che resta sotto stretta osservazione da parte dell’agenzia di rating. Per la quale ”i rischi che gravano sull’attuazione delle riforme restano considerevoli”. Il peggioramento dell’economia, poi, col Paese in recessione, ”aumenta il peso dell’austerity e delle riforme sulla popolazione italiana”. Questo porta le forze politiche a frenare, in qualche modo, l’azione del governo. Quest’ultimo – riconosce Moody’s – ha messo in campo ”un programma di riforme che ha davvero le potenzialita’ per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio”. Nonostante cio’ la recessione incombe e raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti resta una enorme sfida, con il pareggio di bilancio – si sottolinea – slittato di due anni. Forse gli analisti di Moody’s pensavano al ‘percorso di guerra’ citato ieri dallo stesso Monti.
La Ue contro Moody’s: Legittimi sospetti su tempi downgrade. La commissione europea difende l’operato del presidente del consiglio italiano ed attacca sul ‘timinig’ scelto dall’agenzia di rating per declassare l’Italia. “Penso che ci si possa legittimamente porre delle domande sull’appropriatezza della tempistica (timing) di questo declassamento, e non è la prima volta che si pone questa questione”, dichiara il portavoce del vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn, Simon O’Connor, durante il briefing di metà giornata a Bruxelles. Lo speaker del responsabile di Affari economici, monetari e euro della Commissione ribalta il giudizio negativo di Moody’s sostenendo che l’Italia ha messo in campo un’ampia gamma di misure di risanamento in grado di riportare i conti del paese su un percorso sostenibile, assieme a riforme strutturali ‘significative’. “Adesso – ha concluso il portavoce – quello che conta è attuare quello che è stato deciso”.