Profondo rosso per Piazza Affari, chiude a -3,03%

Nuovo tonfo per Piazza Affari. Dopo una seduta altalenante, la Borsa di Milano chiude cedendo il 3,03%. Loo spread Btp-Bund torna ai livelli del 17 novembre 2011, ossia ai tempi del passaggio di consegne Berlusconi-Monti. Il differenziale di rendimento tra i decennali italiani e tedeschi si attesta infatti in chiusura sui 537 punti base.

A metà seduta, perdite consistenti per le Borse di Milano e Madrid. Piazza Affari cede il 3 per cento, per segnare in seguito un meno 2,91 per cento dopo il pesante avvio di settimana visto ieri. Volatili ancora i titoli di Stato. I rendimenti dei Btp decennali aumentano al 6,58 per cento e in questo modo il loro differenziale o spread rispetto ai Bund tedeschi è risalito a 5,33 punti percentuali, o 533 punti base. Madrid segna un meno 3,31 per cento mentre la Spagna – particolarmente bersagliata dalle vendite in questa fase che vede la tensione concentrarsi anche sulle due maggiori economie della periferia dell’unione valutaria, oltre al paese iberico anche sull’Italia – è riuscita ad effettuare a caro prezzo un nuovo collocamento di titoli di Stato. Bond a 3 e 6 mesi, scadenze brevi e solitamente facili da piazzare. La domanda è rimasta solida e Madrid ha raccolto lievemente più del previsto, 3,048 miliardi di euro, ma ha dovuto nuovamente farsi carico di aumenti dei già elevatissimi rendimenti richiesti. I tassi dei Bonos decennali hanno segnato nuovi massimi storici al 7,58 per cento, lo spread sui Bund resta molto alto a 632 punti base. Sui titoli di Stato spagnoli intanto si avvicina un fenomeno guardato con allarmismo dai mercati: la possibile inversione della curva dei rendimenti, con i tassi dei Bonos a 5 anni saliti a livelli molto vicini a quelli dei Bonos decennali. Intanto secondo Dow Jones Francia, Italia e Spagna hanno lanciato un appello congiunto affinché vengano rapidamente attuati gli impegni concordati dai leder europei al vertice di fine giugno, quello in cui tra l’altro si è concordato lo ‘scudo antispread’ voluto dall’Italia, così come la possibilità di effettuare ricapitalizzazioni delle banche direttamente dal futuro fondo salva Stati permanente Esm. Giovedì e venerdì sarà l’Italia a ripresentarsi sui mercati con delle aste di collocamento.

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