Squinzi: “Le tasse ci stanno uccidendo, rinunciamo agli incentivi”

Allarme dal presidente di Confindustria: il fisco uccide le aziende: “Le imprese stanno morendo di fisco, stiamo morendo di carico fiscale, per questo, come Confindustria, siamo disposti a rinunciare a tutti gli incentivi in cambio di una riduzione fiscale”, ha detto Squinzi intervenendo al Lingotto agli Stati generali del Nord. Il presidente di Confindustria ha anche definito l’Irap “un’imposta malvagia e maledetta che colpisce quelli che mettono il cervello nel loro lavoro”. Infine, a proposito delle proposte avanzate dalla Lega Squinzi si e’ detto “non d’accordo sui contratti territoriali, ritengo il contratto nazionale sia ancora importante”. “Paghiamo 20 punti piu’ della Germania, che e’ il nostro competitor principale”, ha aggiunto Squinzi. E sulla disponibilita’ degli imprenditori a rinunciare ai finanziamenti pubblici, il presidente di Confindustria ha osservato: “Dei 30 miliardi che il professor Giavazzi ha identificato che vengono alle imprese, a quelle private, manifatturiere ne arrivano meno di 3 e vanno tutti, invece, alle municipalizzate, alle imprese pubbliche”. “Non e’ quindi un grande sforzo per noi – ha concluso – rinunciare agli incentivi. Saremmo contenti, infatti, se rinunciando a 3 miliardi di incentivi ci abbassassero le tasse di 30 miliardi”.

“Noi siamo prontissimi come Confindustria a rinunciare a tutti gli incentivi”, ha ribadito Squinzi che ha poi detto di “condividere in pieno il punto tre” del manifesto presentato da Roberto Maroni, ovvero “no all’accanimento terapeutico sulle imprese decotte”. In cambio della rinuncia agli incentivi, Confindustria, ha spiegato, chiede un alleggerimento della pressione fiscale. “Questo Paese ha vissuto per tre decenni da cicala sprecando molte risorse per sostenere imprese decotte”, ha sostenuto Squinzi. “Siamo disposti a rinunciare agli incentivi, anche perche’ dei trenta milioni stimati dal rapporto Giavazzi di sostegno alle imprese solo poco piu’ di tre arrivano a quelle private”, ha insistito, “ma chiediamo come ritorno una riduzione della pressione fiscale”. “Nella prossima legislatura non possiamo andare avanti in questo modo, abbiamo bisogno di politica, di politica vera”, ha detto il presidente di Confindustria dal palco degli stati generali del nord, organizzati dalla Lega al Lingotto. Secondo il numero uno di viale dell’Astronomia, nei prossimi mesi, occorre “creare le condizioni perche’ le imprese possano andare avanti e produrre ricchezza”.

 

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