E’ boom di disoccupati in Italia, e la fascia più colpita è quella dei giovanii. Lo rivela l’Istat, secondo cui ad ottobre il tasso di inoccupati supera la soglia dell’11%, raggiungendo l’11,1%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su settembre e di 2,3 punti su base annua. Si tratta del dato più alto da gennaio 2004, mentre se ci si riferisce alle serie trimestrali è il maggiore dal primo trimestre ‘99.
Disoccupazione giovanile. In particolare il tasso di disoccupazione tra i più giovani (ragazzi compresi tra i 15 e i 24 anni) raggiunge il 36,5%. Sarebbero infatti più di 639mila i ragazzi in cerca di lavoro. Su base mensile, invece, la percentuale raggiunge il 3,3%, con quasi cento mila persone in più alla ricerca di un impiego rispetto a settembre (+95 mila). Si stima infatti che gli inoccupati siano 2 milioni e 870 mila. Un rialzo rispetto a settembre del 28,9%, con circa 644mila disoccupati in più.E’ il livello più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili, gennaio 2004, sia dall’inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992.
Dipendenti a termine. Per quanto riguarda invece i dipendenti a termine, le statistiche parlano di 2 milioni 447 mila persone, a cui si aggiungono 430 mila collaboratori. Sommando le due categorie si arriva a 2 milioni 877 mila lavoratori precari, il massimo dall’inizio delle serie trimestrali relative, dal III trimestre 2004. Se si guarda solo ai dipendenti a tempo il record è dal III trimestre ‘93.
3 milioni 847 mila, invece i lavoratori part time. L’Istat precisa anche che circa il 58%degli interessati accetta occupazioni di questo tipo, in mancanza di un impiego a tempo pieno.
Sindacati in allerta. “'Il 2013, sul piano occupazionale, sarà ancora più pesante del 2012, che già e' stato l’anno più pesante della crisi”: ha commentato così i dati diffusi dall’Istat, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso
Grilli: “C’era da aspettarselo”. “E' chiaro che anche l'occupazione soffre, è un dato ovviamente negativo ma atteso”. Questo il monito del ministro dell’Economia Vittorio Grilli, dopo i risultati dell’indagine resi noti dall’istituto di statistica. “Se l'economia rallenta non si può pensare che l’occupazione migliori, anche nei nostri dati c'é un peggioramento nel 2013”