Stangata Imu per gli italiani: il saldo costerà 5 miliardi in più

Natale amaro per gli italiani.  La gioia di poter ricevere per un mese il doppio dello stipendio, verrà smorzata dalla necessità di non poterlo spendere come di consueto. Se ogni anno, infatti,  le tredicesime venivano destinate a regali e a qualche piccola concessione personale, quest’anno invece saranno assorbite ,almeno in parte, dall’Imu.   E le previsioni non sono per nulla rosee. Stando ad un’indagine del ‘Sole 24 Ore, quest’anno ‘grazie’ alla decisione dei comuni di aumentare le aliquote, l’Imu costerà agli italiani 5 miliardi in più.  Il saldo totale, che dovrà essere versato entro il 17 dicembre, sale infatti a  23 miliardi  in netto aumento rispetto ai 18 previsti se invece, fossero state  applicate nuovamente  le aliquote nazionali utilizzate per l’acconto. I rincari  più consistenti riguarderanno il Centro e il Sud, dove ai 100 euro sborsati a giugno  verranno aggiunti i 160  del saldo.  Ma è comunque al Nord, dove si trova il maggior numero diimmobili,  che gli italiani effettueranno il maggior numero di pagamenti.  Nel stilare tale indagine,  ‘Il Sole 24Ore’ si è avvalso dei dati dell’Agenzia del Territorio e da quelli forniti dal comune di Firenze. Dalla tabella del Sole 24 Ore emerge che dalle abitazioni principali e dalle pertinenze l’acconto ha fruttato 1.680 milioni mentre il saldo richiederà 2.660 milioni, 980 in più  (+58,3%). Il conto sulle seconde case è  ancora più salato: si passa dai 2.330 milioni dell'acconto ai 3.860 del saldo, con un incremento di 1.530 milioni (+65,7%). L’aumento per l’Imu sulle case affittate sarà  invece del 41%: dal 750 milioni a 1.060, con un differenziale di 310 milioni. Lo studio conta poi l’Imu sulle case date in uso gratuito ai parenti (240 mln all’acconto, 320 mln al saldo, 80 di aumento), sui negozi (670 mln l’acconto, 1.100 mln il saldo, +340 mln), sugli uffici (440 mln l’acconto, 670 mln il saldo, +230 mln la differenza), sui fabbricati produttivi (2.210 mln l’acconto, 3.250 mln il saldo, 1.040 mln l’aumento) e sugli altri fabbricati (810 mln l’acconto, 1.210 mln il saldo, +400 mln l’aumento). Il conto finale – nel quale non sono conteggiati i terreni agricoli e le aree fabbricabili – vede così l’Imu salire dai 9.130 milioni dell’acconto ai 14.040 del saldo con un incremento del 53,8% pari a 4.910 milioni di euro. Le differenze territoriali fotografano l’incremento maggiore nelle regioni del centro Italia: dai 2.190 milioni dell’acconto si passa ai 3.620 milioni del saldo: l’ammontare versato lievita così del 65,3% di 1.430 milioni. Segue il Sud, dove si stima un aumento del gettito del 63,8% tra prima e seconda rata: 2.100 milioni a giugno, 3.440 milioni a dicembre, pari ad un aggravio di 1.340 milioni. A sborsare di più  in termini assoluti saranno però i cittadini del Nord. Anche se l’aumento percentuale sarà “solo”del 44,2%, pagheranno 2.140 milioni in più rispetto all'acconto: si passa infatti dai 4.840 milioni di giugno ai 6.980 milioni di dicembre.

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