Quattocento scosse in pochi giorni. Vite distrutte se non dalla morte, dal terrore di andare avanti. Fabbriche chiuse, case dichiarate inagibili dopo il sisma. E’ la situazione che in queste ore vivono gli emiliani, costretti a lasciare le proprie case e a dormire in tenda quando si è fortunati, altrimenti resta l’automobile l’unica alternativa sicura.
Ed al panico causato dal sentirsi tremare la terra sotto i piedi, si aggiunge la preoccupazione per le proprie abitazioni, lasciate vuote perché “insicure”. Sotto quest’aspetto risulta interessante soffermarsi su un aspetto che di rado viene trattato dalla stampa e dalla tv. Perché non sospendere il pagamento delle bollette per le vittime del sisma? Nonostante infatti le case in situazioni del genere le case vengano abbandonate per periodi più o meno lunghi, i contatori non vengano azzerati. Oltre il danno la beffa.
Si vive in macchina o in tenda, ma bisogna pagare acqua, luce e gas, servizi dei quali si è costretti a non poter usufruire.
Il nostro vuole essere dunque un appello a chi di dovere, affinché sospenda l’emissione delle bollette per le abitazioni lasciate vuote, fino a quando la situazione non torni alla normalità.
Sarebbe un inedito gesto di solidarietà, che contribuirebbe a sollevare da una piccola grande preoccupazione, per chi è costretto ormai a vivere alla giornata.