“Il presidente del Consiglio Mario Monti non ha più il sostegno del Parlamento per adottare altre riforme e dovrebbe valutare seriamente l’ipotesi di anticipare al prossimo autunno le elezioni politiche fissate nella primavera del 2013”. Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, in una intervista alla Reuters, rischia di spaccare il suo partito e inimicarsi Mario Monti. L’appoggio, semi incondizionato, all’esecutivo tecnico alimenta ancora di più i mal di pancia ad esponenti di spicco dei Democrat. Tanto che a correggere uno dei pezzi da novanta del partito democratico è dovuto intervenire, non senza qualche affanno, direttamente Pier Luigi Bersani attraverso il suo portavoce Stefano Di Traglia. “Il Partito democratico conferma la posizione di sempre e cioè che le prossime elezioni si terranno nel 2013”. Una dichiarazione che alle orecchie dello stato maggiore del partito democratico, ancora alla ricerca di una linea politico programmatica e indeciso sulle future alleanze, è suonata come una vera e propria eresia. Uno scossone non da poco, quello di Fassina, anche se le sue parole non sono poi così tanto blasfeme. “In questo contesto politico e con questo Parlamento, – argomenta il responsabile economico del Pd- Monti non ha la forza di portare avanti altre riforme”. “Dovremmo verificare rapidamente se esiste la possibilità di riformare la legge elettorale e, se questa non c’è, dovremmo considerare la possibilità di anticipare la legge finanziaria per il 2013 e votare in autunno”. La fine del governo tecnico e il ritorno alle urne in autunno “dovrebbe avvenire in modo trasparente e con il consenso dell’Unione europea”, dice Fassina. “In marzo o aprile 2013, dopo altra recessione e nuova disoccupazione, penso che la situazione politica ed economica sarebbe decisamente peggiore”. Andrea Martella, suo collega di partito, si chiede “a nome di chi parla”. Gli fa eco Walter Verini che lo accusa di indebolire un partito che ha ribadito “la posizione unanime di sostegno al governo Monti fino alla fine della legislatura”. Il responsabile economico del Pd trova in Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, un primo alleato. “Fassina ha perfettamente ragione. Questo Parlamento è completamente screditato, non fotografa più il Paese e in più il governo Monti sta prendendo solo misure antipopolari”. “Noi lo diciamo da tempo, sarebbe meglio prima di tutto per il paese andare a votare il prima possibile, e quindi iniziare da subito a preparare l’alternativa”. Per Osvaldo Napoli, deputato del Pdl, la dichiarazione di Stefano Fassina non desta meraviglia perché “e’ soltanto il sintomo della confusione strategica che domina ai vertici del Pd”.
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