Dietrofront della Merkel. Nessuna apertura agli eurobond. Il ministero delle Finanze tedesco Schaeuble, ha infatti smentito che ci sia stato un cambiamento di linea sulla posizione di Berlino. Nessuno spiraglio dunque né sul fronte eurobond, né sulle ipotesi di utilizzo dei fondi salva Stati. “La posizione espressa da Schaeuble resta quella che secondo la Germania gli eurobond sarebbero possibili solo dopo il completamento di un percorso di Unione sui bilanci”, afferma un portavoce del ministro tedesco. Quanto all’uso del fondo salva Stati temporaneo Efsf, o del futuro e permanente Esm, per acquistare titoli di Stato sotto stress, il portavoce ha puntualizzato che Schaeuble ha solo ribadito come sia già possibile con le regole attuali: ma che appunto queste operazioni si possono effettuare solo in base a queste regole. Anche in questo caso la posizione tedesca non è cambiata: se un paese avvalersi di una sorta di scudo “anti spread” tramite il Efsf ad esempio, deve avanzare formale richiesta in tal senso e seguire la procedura prevista.Si apre a sorpresa con un colpo di scena della Merkel il vertice a Bruxelles. Il cancelliere tedesco annuncia a sorpresa che potrebbe cedere sugli eurobond. Ed infatti nel vertice cominciato da meno di un’ora a Bruxelles per fronteggiare la crisi dell’eurozona, la Germania cambia atteggiamento anche sul piano antispread di Monti che ieri aveva respinto quasi senza voler sentire regione. A fornire gli inaspettati spiragli da parte della Germania, era stato il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble. Nell’intervista esclusiva al Wsj, Schaeuble aveva spiegato che la Germania avrebbe potuto muoversi prima del previsto per accettare una responsabilità condivisa del debito dell’eurozona e appoggerebbe misure a breve termine, per risolvere i problemi acuti di finanziamento di alcuni governi dell’area. “Siamo pronti ad andare fino al punto necessario per ottenere un appoggio ad un accordo durevole in Europa”. “La Germania potrebbe accettare alcune forme di mutualizzazione del debito non appena sia convinta dell’irreversibilità di un controllo europeo sui bilanci nazionali”. Nell’intervista al Wsj il ministro tedesco aveva anche precisato che tra le misure possibili cita infatti acquisti diretti dei titoli di Stato attraverso i fondi di salvataggio europei Efsf e Esm. “Un commissario per la politica fiscale, uno ‘zar’ europeo del bilancio con ampi poteri a Bruxelles sulle finanze dei singoli paesi”.
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