Il Presidente di Confindustria: “Non me l’aspettavo”

“Non me le aspettavo, sono polemiche basate su frasi decontestualizzate dal discorso generale in cui il senso era diverso”. Risponde con la stessa seccatura che Monti ha utilizzato nell’accusarlo, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.

Ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, ha dichiarato: “Non sono le mie dichiarazioni a far salire o scendere lo spread – ha proseguito – e non è in atto un asse con la Cgil”.Monti avrebbe dunque preso un abbaglio. Dov’è verità? Molto probabilmente nel mezzo, anche perché “in medio stat virtus”

Monti contro Squinzi: “Le sue parole fanno alzare lo spread”. Non vanno giù al presidente del Consiglio Mario Monti le parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e, nel giorno del veretice degli economisti di Aix-en-Provence, lascia il suo commento ai giornalisti. Secondo il premier “dichiarazioni” come quelle rilasciate dal numero uno di Confindustria contro la spending review e l’operato dell’esecutivo in materia economica (Squinzi ha parlato di “macelleria sociale”) “fanno aumentare lo spread e i tassi d’interesse a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito, come esponente del governo a non fare danno alle imprese”. “Suggerirei – ha detto il premier commentando le parole del numero uno di Confindustria – di fare più attenzione, non tanto per rispetto al governo, che evidentemente non lo merita sulle basi di ciò che viene detto, ma per le imprese”. Non solo: secondo il premier, gli spread non scendono perché “non c’è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell’Eurozona e, forse, nel caso dell’Italia, c’è anche un pò di incertezza su quello che succederà nella governance dell’economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni”. Per Monti, però, l’impennata dello spread non è solo colpa di Giorgio Squinzi, ma anche delle affermazioni di alcuni Paesi del Nord Europa. “L’aumento degli spread dopo il vertice di Bruxelles – ha detto – è dovuto anche a dichiarazioni che considero inappropriate di autorità di paesi del nord Europa che hanno avuto l’effetto di ridurre la credibilità di decisioni prese a Bruxelles”. Il riferimento di Monti è stato, ovviamente, alle esternazioni dei governi di Finlandia e Olanda, che hanno espresso molte riserve sulla politica economica di rilancio decisa a Bruxelles. Commentando infine la situazione generale dell’Italia, Monti ha ribadito di essere “fortemente impegnato per evitare che l’Italia finisca nei guai. L’Italia ha un alto tasso di debito, ma anche un tasso di risparmio molto elevato. In termini di politica di bilancio corrente, l’Italia è uno dei paesi più vicini al pareggio di bilancio ed è sulla strada per raggiungere un surplus strutturale nel 2013. Per questo – ha concluso – non dobbiamo desumere di aver automaticamente bisogno di firewall più forti o di un meccanismo per limitare lo spread”.

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