Monti: Nel 2013 non farò il premier. E assicura: “Salveremo l’Euro”

“Escludo di considerare una esperienza di governo, per quanto mi riguarda, che vada oltre la scadenza delle prossime elezioni”. Al termine dell’Ecofin, da Bruxelles, il presidente del consiglio, Mario Monti, chiude le porte ad una sua nuova ‘investitura’ governativa. La sua esperienza ‘governativa’ si chiuderà con questo esecutivo tecnico e non proseguirà dopo le elezioni della primavera del 2013. Ma non abbandonerà del tutto i palazzi del potere perché, precisa, “sono e resterò, anche dopo di allora, membro del Parlamento, in quanto senatore a vita”. Il premier parlando a termine dell’Ecofin assicura che c’è la volontà di tutti i paesi dell’Eurozona a salvare la moneta unica europea. Il lavoro svolto dall’ Eurogruppo e dall’Ecofin “testimonia la volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo”, ribadisce in conferenza stampa Monti. Per il premier è importante che sia stato impostato un processo che “dovrà condurci verso il traguardo di una vera e propria unione economica e monetaria” che si traduce anche in “un segnale per i cittadini e i mercati sulla volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo”.

Parlando dell’Italia, Mario Monti continua a ritenere che Roma non avrà bisogno di fare ricorso allo scudo anti-spread ma ritiene che sarebbe “ardito” escluderlo di sicuro per il futuro. “Sarebbe ardito dire l’Italia non avrà mai bisogno di questo o di quel fondo. Il principio della prudenza induce a non dirlo”.L’Italia potrebbe avere bisogno di “un sostegno temporaneo con acquisti su mercato secondario e primario di titoli” per contenere “le fluttuazioni degli spread” e non un aiuto per sanare “gli squilibri”. Lui confida che l’Italia, dopo aver imboccato la strada dei conti in ordine, potrebbe avere bisogno di interventi di secondo tipo escludendo “interventi del primo tipo”. Ma nei pensieri del capo del governo italiano c’è anche lo spread che rappresenta una vera mina per la stabilità dei mercati. E sottolinea che i paesi ‘virtuosi’ potranno chiedere l’intervento del meccanismo anti-spread firmando un memorandum d’intesa leggero, “non un memorandum plus come quello dei paesi sotto assistenza, che sono soggetti alla troika”.

Per Mario Monti uno spread alto dipende anche dalle dichiarazioni di alcuni capi di governo nelle ore immediatamente successive ai vari summit europei. “Perché – si chiede Monti – lo spread, dopo un’accoglienza più calda del solito dei mercati al summit Ue, si è poi riposizionato in modo non positivo? Il fatto è che se dopo una decisione presa a 27 c’é poi chi – un capo governo o altri membri dello stesso governo – fa dichiarazioni che riducono la portata di quell’accordo politico preso ad altissimo livello, allora si rende evidente la fitta selva di questioni ostative che si frappongono tra l’accordo e la sua realizzazione”.

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