Settimana di disagi per chi viaggia. Dalle 21 di questa sera e per tutta la giornata di domani, si fermano bus tram e metro per adempiere allo sciopero proclamato unitariamente dai sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa-Cisal, che protestano contro il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2007. Braccia in incrociate anche per gli addetti ai servizi ferroviari di pulizie, accompagnamento notte e ristorazione a bordo treno. Tale sciopero che fa seguito a quello di quattro ore svoltosi lo scorso 20 luglio, seguirà orari diversi da città a città garantirà i servizi minimi a seconda delle fasce orarie.
Quello che Filt, Fit, Uilt, Uglt e Faisa chiedono, è la chiusura del contratto: “Chiuderlo in tempo comporterebbe il consolidamento del processo verso il nuovo Ccnl della Mobilità, elemento fondamentale di stabilità per il risanamento ed il rilancio del settore. Inoltre – per i sindacati – la sottoscrizione del contratto rappresenterebbe il riconoscimento del diritto degli autoferrotranvieri alla difesa dell’occupazione, del reddito, della quantità e della qualità del servizio offerto”. Senza il trasporto locale, avvertono inoltre le sigle sindacali, “non vi può essere inoltre la ripresa delle attività economiche per uscire dalla crisi”. Anche alla base dello sciopero degli appalti nelle ferrovie c’é il contratto. E’ “inaccettabile”, dicono Filt, Fit, Uilt, Uglt e Fast ferrovie, “la posizione assunta dalle associazioni di impresa e dalle aziende che operano nel settore di non sottoscrivere ed applicare il Ccnl Mobilità per le attività ferroviarie”. I sindacati inoltre evidenziano i “numerosi punti critici” presenti nel settore ferroviario, come “la situazione occupazionale, il ricorso costante agli ammortizzatori sociali, il progressivo ridursi delle attività, dei servizi e conseguentemente dei posti di lavoro oltre alle mancate, ritardate o parziali erogazioni delle retribuzioni”.