Luca di Montezemolo ci ripensa e sarebbe pronto a scendere in campo personalmente
nelle prossime elezioni politiche. Il presidente della Ferrari potrebbe accettare la premiership se la sua personalità riuscisse ad unire tutti i moderati italiani. “E’ la grande scommessa delle prossime settimane. Bisogna portare una grande ventata di aria fresca proveniente dalla società civile per rigenerare la politica. O adesso o mai più”. Lo dice in colloquio avuto lo scorso 29 ottobre con Bruno Vespa e che viene riportato nel nuovo libro del giornalista “Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Berlusconi a Beppe Grillo”.
“La scommessa – dice Montezemolo – è di mettere insieme una grande lista civica nazionale con persone competenti, credibili, che si sono misurate nei diversi campi di attività e che vogliono dialogare con la parte migliore della politica”. Per il numero uno di ItaliaFututa “i protagonisti della Seconda Repubblica non possono essere gli interpreti della Terza, che dovrà essere una repubblica costituente in un clima di dialogo. Veniamo da vent'anni di scelte mancate. Abbiamo bisogno di una ricostruzione morale e politica che non veda più gli uni contro gli altri. Il mondo non si ferma ad aspettare l'immobilismo italiano”.
L’idea di Montezemolo è, dunque, quella di unire tutti i moderati per dar vita ad un partito popolare italiano sul modello di quello europeo. Tanto che esclude un qualsiasi accordo, almeno per ora, con il Pd e soprattutto con Nichy Vendola. “Penso di no – dice a Vespa – anche se stimo molte persone nel centrosinistra, tra cui Bersani. Ma se vincesse il suo attuale centrosinistra, si tratterebbe di una coalizione molto lontana dal riformismo di cui abbiamo bisogno. Con la recessione in atto e i problemi sociali ed economici che abbiamo, non è pensabile che si possa gestire, con il 30 per cento dei voti, un paese che non ama populismi ed estremismi di nessun genere”. Il suo interlocutore politico naturale resta PierFerdinando Casini nonostante abbia definito, nelle settimane scorse, il congresso dell’Udc come “un fritto misto molto confuso”. “Casini ha manifestato l'intenzione di cambiare il proprio partito e mi auguro sinceramente che ci riesca. Noi -conclude Montezemolo- vogliamo chiamare alle armi la società civile finora estranea alla politica”.