Grillo torna all’attacco. Questa volta la ‘vittima’designata è la nuova legge elettorale, che definisce un vero e proprio golpe contro il M5s. “Di fronte al colpo di Stato del cambiamento della legge elettorale in corsa e al tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis, scrive Grillo sul suo blog, la UE tace. Chissà forse ci farà una multa per divieto di sosta a Montecitorio”.
Grillo ha infatti ricordato che la Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto ha sancito nel 2003 che le regole elettorali “non devono poter essere modificati nell’anno che precede l’elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinaria”. Per Grillo quindi “i partiti italiani usano la UE come un alibi, alla bisogna, quando serve, come per la Tav in Val di Susa, che in realtà non vuole più nessuno in Europa, oppure la ignorano completamente, come avviene per il falso in bilancio, la legge anti corruzione (che ci viene chiesta dal 1999), il conflitto di interessi, l’elezione di condannati in Parlamento e per tutte le immani porcate per le quali siamo ‘calpesti e derisi”. Quindi per Grillo, “l'euro è il dito, ma la UE è la luna, la sua parte nascosta, di cui si sa poco o nulla. L'italiano è più a conoscenza dei dibattiti del Senato americano che delle decisioni prese a Bruxelles. Forse perché ‚ non c’è molto da dire di un luogo che assomiglia a un club Med, a un dolce esilio dei trombati alle elezioni nazionali come Mastella”. Quindi “c’è del marcio a Bruxelles” scherza Grillo in un articolo che intitola, appunto, “To Ue, or not to Ue” e chiude, immancabilmente con il saluto: “Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere…”.
Schifani: “Legge elettorale si farà, altrimenti Grillo raggiunge l’80%”. La legge elettorale di farà altrimenti altro che 30%, Grillo arriva all'80%”. Lo assicura il presidente del Senato Renato Schifani si dichiara ottimista in merito ad una prossima riforma del sistema elettorale: “Ci sono dei notevoli margini per pensare che a breve si possa arrivare ad un’ampia intesa tra le forze parlamentari”, spiega Schifani.
“Tra i partiti – dice il presidente del Senato – c’è una fase estremamente delicata e costruttiva. I partiti con grande responsabilità stanno facendo in modo che il provvedimento arrivi presto in Aula. I tempi sono brucianti – ha concluso Schifani – ma i partiti se ne stanno facendo carico responsabilmente perché, ad un certo punto, le lancette si dovranno fermare”. “Sono al lavoro sulla legge elettorale per i cittadini, ce la sto mettendo tutta, è quello che ci chiedono in tanti. Ce la facciamo, se no Grillo altro che al 30%, va all'80%”ammonisce Schifani.