Ft Italy Summit, Monti apre a patrimoniale, ma Palazzo Chigi smentisce:”Non lo ha mai detto”

“Il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo alla conferenza del Financial Times ‘New routes for growth’ “non ha affatto annunciato un intervento di tassazione sui patrimoni”.  E’ stata immediata la smentita di Palazzo Chigi, secondo cui Monti “dopo aver precisato di non essere pregiudizialmente contrario ad una modesta tassazione generalizzata del patrimonio – prosegue la nota di Palazzo Chigi – avrebbe ricordato il contesto in cui il governo ha operato e i vincoli alle scelte in materia di imposizione fiscale, in particolare la mancanza di una base conoscitiva sufficientemente dettagliata e la necessità di evitare massicce fughe di capitali all’estero”.  “Non essendo perciò realizzabile una tassazione generalizzata del patrimonio – prosegue la nota – il governo nel dicembre 2011 è intervenuto, con l’approvazione di tutti i partiti della maggioranza, su varie componenti della ricchezza patrimoniale separatamente, con un risultato effettivo in qualche modo paragonabile”. “Tutto ciò Monti ha chiarito – conclude Palazzo Chigi – come spiegazione delle decisioni allora adottate, non come premessa di futuri interventi”.

 

Monti: "Su evasione è guerra". E’ la crescita l’imperativo categorico del premier Mario Monti, ma solo quando sarà risolta la “crisi della zona euro”.  E’ lo stesso premier a ribadirlo, nel suo intervento al Ft Italy Summit  durante il quale ha anche sottolineato che “l’Italia non ha grandi squilibri a parte il rapporto debito/pil”. “Alcune misure adottate dal Governo contro l’evasione, ha proseguito Monti,  potrebbero sembrare misure di guerra, e in realtà lo sono”. 

“Vorremmo introdurre una tassa generalizzata sui patrimoni ma non avendo gli strumenti non vorremmo favorire l’allontanamento dei capitali”. Tuttavia un’eventuale patrimoniale, ha ribadito il presidente del Consiglio,  “non verrà introdotta nottetempo, ma ci sono passi che stiamo facendo”.  “Il mio approccio è laico”, ha spiegato Monti. “Non sono contrario a una tassa patrimoniale ma dipenderà – ha spiegato – da come funzionerà e da come sarà utilizzata: come strumento fiscale o come misura una tantum da parte di governi che vogliono dare un taglio al passato”. “Il 4 dicembre scorso – ha ricordato il premier – avevamo considerato di introdurla. Ma da una parte 1,5 dei tre componenti della nostra maggioranza era contrario. Dall’altra, a differenza di altri sistemi fiscali, in Italia non erano disponibili informazioni sulla proprietà dei beni. Abbiamo allora approssimato la cifra aumentando la percentuale su alcuni beni già tassati. E alla fine abbiamo preso la decisione sulla tassa sulla prima casa che era stata rimossa dal governo che ci ha preceduto e che però esiste in tutti i paesi”. Poi il premier ha sdrammatizzato: “la tassa patrimoniale esiste già in alcuni paesi estremamente capitalisti”. Tante poi, secondo il premier, le azioni che il Governo Italiano ha intrapreso a favore dei cittadini. “Abbiamo ridotto i costi della politica anche se per i cittadini non è mai abbastanza. Hanno ragione ma noi dobbiamo essere rigidi senza essere populisti”, ha spiegato Monti.  Ed in merito alla possibilità di un suo secondo mandato al Governo, il presidente del Consiglio è stato categorico: “Ad alcuni questo panorama piace, ad altri no. Io lo escludo”.  Monti ha poi ammesso le difficoltà del governo italiano nell’affrontare la crisi, difficoltà causate anche “dagli euroscettici che siedono in Parlamento”. Il premier,  che ha poi rivelato di essere stato anche “accusato di essere il servo sottomesso della cancelliera Merkel”, ha poi rilevato che una crisi di governo avrebbe determinato “l'abbandono del fiscal compact e l’aumentare del deficit e del debito”.

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