Il momento del via è pronto. Mancano poche ore alla grande sfida dello Juventus Stadium. La partita è imminente e il clima incandescente. Juventus-Napoli è considerata ormai il nuovo “Clasico” d’Italia, ma se per Madama non ci si può stupire, che siano anche gli azzurri ad essere considerati tra i più forti del nostro campionato, è una notizia. Sta di fatto che la situazione è questa, le squadre che già dall’epilogo della scorsa stagione hanno iniziato a darsi battaglia sono loro due. Dopo Pechino, si è accesa una diatriba infinita, e alla vigilia della sfida, c’è chi è ritornato su quelle polemiche, da Napoli si stigmatizza l’arbitraggio, da Torino si accusa la scelta di non presenziare alla premiazione. Il clima è rovente, l’attesa è spasmodica, il fermento è palpabile. E poi, ironia della sorte, entrambe le squadre arrivano appaiate in vetta alla classifica avendo fatto quasi il vuoto dietro di loro, con le inseguitrici che distano già quattro punti dopo sole sette giornate di campionato. Ciò basta a far capire che, almeno attualmente, le dominatrici sono loro e nessuna è riuscita a reggerne il passo. C’è chi celebra gli attaccanti azzurri, chi ritiene la difesa della Juve la più ermetica, chi pensa che anche a centrocampo i bianconeri abbiano qualcosa in più con un campione come Pirlo ai cui lati c’è l’imprevedibilità e la freschezza di Marchisio e Vidal. Ma non manca chi sottolinea l’importanza di uno come Behrami nel centrocampo di Mazzarri, con il connazionale Inler che ne trae evidenti benefici. E chissà sulle corsie esterne chi la spunterà tra i duelli Maggio-Asamoah e Zuniga-Lichsteiner. C’è davvero tanta roba in questo match, bisognerà vedere se Buffon ce la farà a recuperare, e come saranno le condizioni di Cavani, sotto speciale osservazione dal momento che solo in mattinata si è aggregato al gruppo. Anche la questione dei nazionali ha tenuto banco in queste settimane, completamente monopolizzate dalla sfida che ormai è alle porte. Sicuramente se ci sarà una a prevalere, si ritroverebbe in una posizione di privilegio, non solo dal punto di vista oggettivo, cioè della classifica, ma anche da quello mentale. Si andrà avanti con la consapevolezza di essere i più forti, e non di chi pensa di esserlo, ma di chi ha dimostrato la propria preminenza. E di un’eventuale vittoria può avvantaggiarsi soprattutto il Napoli, perché sbancherebbe uno stadio inviolato da più di un anno e si destabilizzerebbe una squadra rimasta immacolata per il medesimo tempo. Facile immaginare che effetti avrà un successo dei partenopei, mentre se l’intero bottino dovesse essere ghermito da Madama, resterebbe saldo il record, e la consapevolezza deriverebbe dal fatto di aver neutralizzato anche chi attualmente sembra l’unica squadra in grado di produrre il blitz. Questa è la domanda ricorrente, che martella la testa di tutti gli appassionati del nostro calcio: questo Napoli è davvero in grado di compiere l’impresa a Torino? C’è troppa curiosità nel verificare se potrà cadere lo strapotere bianconero o se risulterà ancora una volta preponderante. Sta di fatto che gli uomini di Mazzarri ci credono, ed è già un buon punto di partenza, finora il Napoli ha sempre tenuto testa alla Juve salvo nell’occasione in cui il contesto era la bolgia dello Juventus Stadium. Riusciranno gli azzurri a non avvertire la soggezione di uno stadio in cui i tifosi ti stanno addosso come in Premier League, o questo fattore, che ha comunque avuto un’incidenza nel mostruoso rendimento casalingo della Juve, imporrà la propria legge? Abbiamo aspettato due settimane, ora ci siamo, l’attesa sta per finire, che il big match abbia inizio…
Maurizio Longhi