“Il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle femmine ricorre al web per fare sesso, vedere sesso, sapere tutto sul sesso o cercare un partner; un dato che colpisce e che molto spesso i genitori sottovalutano”. A dirlo è il sessuologo Maurizio Bini, direttore del Centro riproduzione e del Centro dell’Osservatorio nazionale sull’identità di genere all’Ospedale Niguarda di Milano, durante la presentazione del congresso nazionale del Sindacato pediatri di famiglia (Simpef). Ed a dilagare tra i giovanissimi è anche il ‘sexting’, ovvero il sesso via mms e mail. “L’anticipo dei tempi di maturazione fisica – prosegue l’esperto – e il ritardo di acquisizione del senso di autonomia e responsabilità hanno prolungato la durata dell’adolescenza. Se fino a poco tempo fa si stimava nel 60% la percentuale di giovani che praticavano la prima sessualità di coppia in età adolescenziale, tale valore ha subito significativi incrementi. Inoltre la rivoluzione informatica ha complicato le cose perchè ha consentito nuovi percorsi, spesso incomprensibili per le generazioni precedenti, per la soddisfazione sessuale individuale”. Un esempio su tutti è il ‘sexting’, ovvero parlare di sesso o inviare immagini esplicite attraverso gli sms e gli mms. “Il sexting è una pratica che segue un suo rituale ben preciso: il fotografarsi nudi o in pose provocanti, il farlo ovviamente di nascosto dai genitori, l’inviare le immagini per mms o email. Secondo una recente indagine, il 20% degli adolescenti ha inviato queste immagini e il 40% le ha ricevute, il che significa che non esiste solo il sexting attivo, ma anche quello passivo, non voluto, ma ugualmente rischioso per lo sviluppo dell’identità sessuale del giovane. Inoltre – aggiunge Bini – il 25% degli adolescenti che pratica il sexting, in maniera assolutamente irresponsabile per le conseguenze, invia le proprie immagini non solo al partner o all’amico in cui ripone piena fiducia, ma a più persone”. A questa pratica si aggiunge anche la ricerca di materiale sessualmente esplicito sul web. La sessualità nell’adolescente sarà però solo uno dei temi che vedranno coinvolti i pediatri al Congresso, previsto per il 21 e il 22 settembre a Baveno (VB). Gli esperti si confronteranno infatti anche sulla comparsa del diabete di tipo 2 nei giovani, sul rischio cardiovascolare in età pediatrica e sul disturbo mentale in età evolutiva, ma anche sui farmaci essenziali in pediatria e sul nuovo piano vaccinale nazionale. “Un aspetto fondamentale – conclude Rinaldo Missaglia, presidente Simpef – è quello dell’appropriatezza delle cure. Misure da spending review a parte, infatti, siamo da tempo impegnati nel duro esercizio di trovare soluzioni che, nell’ambito dei vincoli di bilancio delle Regioni, soddisfino tanto la professionalità del pediatra di famiglia quanto le attese delle famiglie. Un esempio potrebbe essere il progetto che Simpef ha in cantiere in collaborazione con Istituto Mario Negri e Associazione Culturale Pediatri: la realizzazione di un Prontuario di farmaci da ritenere essenziali in campo pediatrico, da mettere a disposizione di tutti gli specialisti”.
(fonte Ansa)