L’umanità sta invecchiando in fretta: nel 2050 ci saranno 2 miliardi di ultrasessantenni e oltre tre milioni di ultracentenari. Sono le previsioni di un rapporto delle Nazioni Unite intitolato “Ageing in the Twenty-First Century” e presentato a New Delhi in occasione della Giornata Internazionale dell’Anziano. Secondo gli esperti del Fondo della Popolazione delle Nazioni Unite (Unfpa) l’invecchiamento della popolazione mondiale, reso possibile dall’allungamento della vita, “è un fenomeno che non si può più ignorare” per le sue ripercussioni dal punto di vista della salute pubblica e anche dell’economia. Attualmente l’11,5% del pianeta (810 milioni di persone) ha più di 60 anni. Tra dieci anni saranno un miliardo e tra nel 2050 saranno il doppio. Gli anziani rappresenteranno il 30% degli abitanti in 64 Paesi del mondo, come oggi accade in Giappone. Anche i due giganti mondiali, India e Cina, dovranno presto fare i conti con una società dai capelli grigi. In Cina il trend è già allarmante a causa della politica del figlio unico che ha rallentato la crescita demografica. L’India però perderà presto il suo tanto pubblicizzato “vantaggio demografico” sul suo rivale asiatico. Il rapporto calcola che il numero di centenari nei due Paesi sarà simile nel 2005, mentre gli ultrasessantenni indiani saliranno al 19% rispetto all’8% di oggi.