Urne aperte per il primo round delle primarie del Pd e di Sel per la scelta dei candidati da inserire nelle liste per le elezioni politiche del 2013. Sabato si voterà in nove regioni Abruzzo, Alto Adige, Calabria, Campania, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte e Umbria. Domenica seggi aperti in Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino, Veneto.
I candidati. Gli aspiranti parlamentari che lotteranno per accaparrarsi un posto in lista sono in totale 1500: 872 del Pd e 628 per Sel. Sarà una sfida all’ultimo voto e resta fuori, big o peones, non sarà ripescato, assicurano dalla direzione del Pd, nel listo blindato del candidato premier. Il rischio di perdere un posto in lista è alto soprattutto per tanti parlamentari uscenti che devono lottare con ‘colleghi’ che hanno il territorio dalla loro parte. E’ un dentro o fuori senza paracadute per tutti. Diverse sono le sfide territoriali che rischiano di ridisegnare la geografia politica all’interno del Pd. Le sfide più importanti si giocano nelle grandi metropoli italiane, da Roma a Milano, da Napoli a Bari. In Puglia sono scesi in campo il fratello del sindaco di Bari Alessandro Emiliano e 4 consiglieri regionali e sfideranno gli uscenti Francesco Boccia, Dario Ginefra e Gero Grassi. Anna Finocchiaro, grazie alla deroga, è stata ‘blindata’ a Taranto mentre Rosy Bindi va a trovare fortuna a Reggio Calabria. A Torino sono venti gli aspiranti parlamentari e tra questi spiccano i nomi dell’ex ministro Cesare Damiano, di Anna Rossomando e Fabrizio Morri. Nel capoluogo lombardo saranno trentasette i candidati tra cui Pippo Civati, Barbara Pollastrini il renziano Gabriele Messina. Stefano Fassina e Matteo Orfini sfideranno a Roma tanti big del partito. A Bologna cercano la strada per Roma il presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime della strage del 2 agosto Paolo Bolognesi e la prodiana Sandra Zampa. Nutrito il gruppo del sindaco di Firenze che vuole conquistare un posto in Parlamento. Giorgio Gori ha scelto Bergamo, a Firenze corrono Dario Nardella, Rosa Maria Di Giorgi e David Ermini. A Lucca Andrea Marcucci. Matteo Richetti e Salvatore Vassallo cercano fortuna in Emilia.
Seggi e modalità di voto. La macchina organizzativa messa in campo dal Pd è mastodontica: sono stati allestiti circa 6000 seggi e lavoreranno più di 50 mila volontari. Possono votare tutti gli iscritti al Pd del 2011 che abbiano rinnovato la tessera entro il giorno del voto e coloro che hanno votato alle primarie per il candidato premier del centrosinistra dello scorso 25 novembre e che sottoscrivano l’appello come elettori del Pd. Tutti per esprimere il voto dovranno versare due euro per sostenere le spese della campagna elettorale.
L’elettrice/ore potrà esprimere due preferenze, una a favore di una donna e l’altra a favore di un uomo. Nel caso in cui le due preferenze fossero a favore di candidati dello stesso sesso, la seconda nell’ordine sarà considerata nulla. Saranno considerate invece valide, conseguentemente, le schede con una sola preferenza. L’affluenza e i risultati dello spoglio saranno trasmessi dalle direzioni provinciali sul sito www.primarieparlamentaripd.it’ una volta espletate tutte le formalità e i conteggi.
I risultati saranno resi noti il 2 gennaio e le candidature saranno approvate dalla Direzione nazionale l’8 gennaio che le assegnerà a ogni coordinamento provinciale sulla base delle Politiche del 2008.