La trattativa tra il Milan e il Santos per la cessione di Robinho è saltata. L’attaccante brasiliano continuerà a vestire la maglia rossonera. Le due società non hanno trovato l’accordo economico: troppa distanza tra le parti. Il club italiano ha chiesto per cedere il cartellino del brasiliano dieci milioni di euro, cifra giudicata troppo alta dal Santos disponibile a versare nelle casse rossonere non più di sette milioni. A questo si sono aggiunte le pretese economiche di Robinho: il numero 7 ha richiesto circa 400 mila euro al mese mentre il Santos era disponibile a non superare la quota di 300 mila euro. Quasi cinque milioni l’anno per l’ingaggio dell’attaccante erano troppo per la società brasiliana.
E dopo il no del Santos arriva anche quello dell’Atletico Mineiro. I motivi sono sempre gli stessi: il giocatore costa troppo e il suo ingaggio è troppo elevato. Concetti ribaditi in una intervista rilasciata al quotidiano ‘Folha de Sao Paulo’, da Alexandre Kalil presidente del club di Belo Horizonte che smentisce anche di aver incontrato Adriano Galliani a Rio e di aver offerto 8 milioni di euro per Binho. “La trattativa è troppo complicata a causa della mancanza di soldi. Per questo non abbiamo fatto offerte a Galliani e non abbiamo in programma riunioni con lui. Robinho costa, e chiede, troppo”.