S’infittisce ancora di più il giallo sull’omicidio di Avetrana. Nuovi riscontri agghiaccianti sul caso della morte della piccola Sarah Scazzi, arrivano dal consulente della difesa di Sabrina Misseri, secondo cui, la giovane non sarebbe morta per strangolamento: “Non ci sono elementi per affermare con certezza che la sfortunata ragazza sia morta per strangolamento”, ha detto oggi il direttore del Dipartimento di scienze anatomiche, istologiche, medico-legali e dell’apparato locomotore dell’università La Sapienza di Roma, Paolo Arbarello, consulente della difesa di Sabrina, nel corso del processo. Arbarello ha aggiunto che i segni sulla cute siano più compatibili con l’impiccamento. “Non concordo con quanto affermato dal prof.Strada, il quale ha sostenuto che la mancanza di ulteriori lesività della struttura del collo sta a significare che la vittima sia deceduta rapidamente nell’arco di due-tre minuti. Ulteriori lesività- continua il consulente- sono impossibili da vedere con il processo di macerazione del corpo immerso in acqua. L’azione omicidiaria, anche se non è un elemento importante, secondo il mio parere è durata almeno quattro-cinque minuti”. Arbarello ha anche giudicato “molto discutibili le affermazioni di Strada che ha prima ha detto che i segni sulle braccia di Michele Misseri erano compatibili con due unghiature e in un secondo momento ha sottolineato di essersi sbagliato perchè c’erano state lesioni da grattamento che avevano potuto comportare delle modifiche”.
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