A causare il decesso della cantante Amy Winehouse avvenuta nel luglio del 2011, sarebbe stato l’eccessivo consumo di alcool. In seguito agli esami effettuati sulla salma, è emerso che la cantante presentava un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite massimo autorizzato per la guida: la sentenza ha quindi confermato quanto stabilito a suo tempo dal coroner Suzanne Greenway.
Greenway, medico legale nominata da Andrew Reid, marito della cantante, non avendo i cinque anni di pratica richiesti dalla legge britannica per poter intervenire in casi del genere, era stata costretta a presentare le dimissioni nel novembre del 2011 ed era stata aperta una seconda inchiesta, affidata al coroner Shirley Radcliffe.