Camorra. 20 arresti per estorsione ed usura, indagati ritenuti affiliati a clan dei casalesi

La maxi operazione effettuata questa mattina da parte dei carabinieri di Aversa, in provincia di Caserta, ha portato all’arresto di 20 persone, queste sono ritenute   appartenenti alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi, accusate di estorsione nei confronti di imprenditori ed esercenti dell’agro aversano. Gli arresti sono stati eseguiti tra la Campania e il Lazio. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è stato scoperta anche un’attività di riciclaggio del ‘pizzo’, realizzata attraverso un traffico di autovetture rubate che ha visto secondo le accuse anche il coinvolgimento di imprenditori romani. Le auto rubate venivano rimesse in circolazione sui circuiti nazionali ed esteri dopo la modifica dei numeri di matricola e la falsificazione dei documenti e delle targhe, per farle risultare provenienti dalla Germania. Gli indagati sono accusati anche di associazione mafiosa, possesso di armi e di riciclaggio di auto di grossa cilindrata.  I presunti esponenti del clan dei casalesi, si presentavano dagli imprenditori e dai commercianti dell’agro aversano per riscuotere il pizzo nell’imminenza delle festitività di Natale, Pasqua e Ferragosto. Dalle vittime pretendevano somme di denaro che, dicevano, sarebbero state destinate ai carcerati. In molte occasioni, invece, dicevano di essere stati mandati ‘dagli amici di Casale di Principe’ e che era giunto il momento ‘di mettersi a posto’. I venti arresti eseguiti oggi sono frutto di indagini condotte attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e sulla base di dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia.

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