Monti attacca la Cgil: “Ha ostacolato riforme”

Campagna elettorale o no, Monti non risparmi la Cgil. Questa volta la colpa del sindacato sarebbe stata, secondo il professore, quella di aver ostacolato la riforma del lavoro varata dal governo tecnico, “resistendo al decisamente al cambiamento e non firmando accordi che gli altri avevano firmato”. Nel corso di un dibattito a Davos il premier ha quindi ribadito l’importanza per l’Italia di cambiare cultura.

Proprio per questo motivo il senatore a vita pone come nodo principale della sua campagna elettorale, la continuità delle riforme strutturali.
“Oggi l’atmosfera verso l’Italia è cambiata e non ho solo sentito la vostra gentilezza, ma anche rispetto e fiducia nella stabilità. Vedo concreto interesse per investimenti nel paese”, ha aggiunto inoltre Mario Monti parlando al World Economic Forum di Davos.

Il presidente del consiglio, facendo riferimento al recente passato dell’Italia, ha detto: “No all’illusione che quando il mondo cambia si può rimanere fermi”. “Vi spiego perché sono fiducioso sul futuro dell’Italia”, ha aggiunto: “L’ Italia è un paese molto diverso da un anno fa”.

“La riduzione del debito non si può più fare attraverso le tasse”. “Il momento più difficile per me è quando sono andato al funerale di una ragazza di 14 anni che è stata vittima di una esplosione la cui natura non è ancora chiara. E’ stata una terribile emozione. E poi il terremoto dell’Emilia Romagna”. L’Italia ha ora una legge contro la corruzione ”che vorrei veder rafforzata in futuro”.

La mia è una “agenda ambiziosa”, ha riconosciuto Mario Monti nel suo intervento a Davos. Ma tutti, ha aggiunto, abbiamo una “responsabilità sociale” e ho deciso di presentarmi alle elezioni perché “lo devo agli italiani ed in particolare a quelli più fragili”, quelli che hanno pagato il prezzo più alto e “intollerabile” della disoccupazione, soprattutto giovani, e della privazione.

Cittadini, ha proseguito Monti, che sono “vittime di governi che spesso non sono stati abbastanza forti contro l’evasione fiscale, la corruzione, gli interessi particolari, le manipolazioni del mercato finanziario”. “Vittime di politici che – ha sottolineato parlando in inglese – spesso si sono impegnati in promesse elettorali senza considerare se fossero o meno realizzabili” e così facendo “hanno spesso aggravato la crisi perché, troppo concentrati sulle elezioni nazionali” non hanno considerato l’urgenza delle riforme ed hanno al contrario “alimentato il nazionalismo e il populismo”

Presentarsi alle elezioni è stata una decisione “contro la mia natura”, ma “probabilmente anche contro il mio interesse personale”. Mario Monti, spiega con queste parole alla prestigiosa platea di Davos la sua decisione di ‘salire’ in politica. “L’Italia – dice – non guarderà indietro”. e la sua speranza è che le “forze più dinamiche della società sostengano un programma di riforme”. “Per ogni paese le riforme sono un processo che non finisce, anche per la Germania come dimostra l’azione della Merkel”.

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