Le liste di Intesa Popolare per la Camera dei Deputati e per il Senato della circoscrizione elettorale del Friuli Venezia Giulia sono state respinte dall’ufficio elettorale istituito presso la Corte d’appello di Trieste in quanto non sono state depositate in numero sufficiente le firme di presentazione in forma autentica, così come previsto dalla normativa elettorale (875 per il Senato e 1000 per la Camera).
“E’ un qualcosa di veramente irritante – dichiara il Capolista di Intesa Popolare alla Camera dei Deputati Paolo Snidero, se consideriamo il grande impegno profuso ed il fatto che le firme erano state raccolte in numero sovrabbondante ma che dall’ufficio di segreteria non è stato ritenuto possibile la presentazione per tutte in quanto non perfettamente completate entro le ore 20.00 di lunedì 21 gennaio 2013”.
Il meccanismo di presentazione delle liste è davvero molto complicato e credo che la legge elettorale scoraggi la partecipazione invece che favorirla. Parliamo tanto di sovranità popolare e di concetti consimili ed invece esiste un meccanismo ad escludendum che di fatto favorisce i partiti già insediati in Parlamento. Sollecitiamo pertanto l’esigenza impellente di ripristinare regole elettorali più democratiche ed in linea con i principi espressi dalla nostra Costituzione repubblicana”.
Gli fa eco il Segretario nazionale D.C. Angelo Sandri, candidato numero due alla Camera dei Deputati che precisa il concetto di illegittimità del decreto legge che ha fissato i tempi della raccolta firme, vergognosamente ridotti rispetto ai 120 giorni minimi che erano previsti dalla legge elettorale.
“Il decreto legge varato dal Governo Monti – presumo la notte di Natale – e convertito in legge in fretta e furia tra Natale e Capodanno è palesemente illegale e rappresenta un vero e proprio golpe fatto a danno di tutti gli elettori che credono nella democrazia.
Abbiamo dunque deciso di presentare ricorso al TAR del Lazio chiedendo l’annullamento del decreto legge golpista e per la riapertura dei termini di raccolta firme per dar modo al popolo italiano di esercitare il loro diritto di voto in occasione di una delle consultazioni elettorali più importanti del dopoguerra.
Mi stupisco che persone a modo come Napolitano e Monti abbiano concertato una manovra così palesemente incostituzionale che lede quei basilari principi di democrazia a cui tante volte hanno fatto riferimento nei loro discorsi”.
Gianfranco Melillo, Consigliere comunale di Duino Aurisina e candidato di Intesa Popolare alla Camera dei Deputati esprime anch’egli una forte critica alla impostazione di queste elezioni politiche del 2013 aggiungendo che anche l’impedimento al voto di tanti italiani all’estero (con un esplicito riferimento agli studenti impegnati nel progetto Erasmus) appare del tutto illegittimo ed anticostituzionale.
Franco Piani, di Manzano, Candidato di Intesa Popolare al Senato della Repubblica, esprime amarezza per una lesione così grave dei diritti fondamentali di qualsiasi cittadino e prannuncia una dura battagli a difesa della libertà e della democrazia nel nostro Paese.
Già dai prossimi giorni infatti i candidati di Intesa Popolare di Camera e Senato ed i loro sostenitori si ritroveranno per fare il punto della situazione e per concertare le più opportune azioni legali a tutela dei diritti del Movimento politico che si ritiene danneggiato dalle illegittime norme che hanno regolamentato questo brevissimo periodo di pre-campagna elettorale destinato alla composizione delle liste dei candidati ed alla loro presentazione.
Della serie dunque: non arrendiamoci all’imbroglio di queste elezioni politiche 2013!