Il candidato premier del Pd Pier Luigi Bersani si è detto disposto ad accettare le nuove regole del confronto tv previsto dalla Rai, a patto che nessuno dei politici protagonisti della prossima tornata elettorale, presenti obiezioni: “Ci sono punti di principio che vengono prima degli interessi di partito compreso il mio”, ha dichiarato Bersani nel corso di una conferenza stampa. “Io ritengo che i contendenti abbiano uguale diritto, che un conto siano i sondaggi e un conto i voti dei cittadini. Ho sempre detto o tutti o nessuno”, ha ricordato, “adesso viene fuori che decidono loro. Se va bene agli altri tre va bene anche a me alla prima obiezione di chi prendesse anche lo 0,5 io starei con lui altrimenti non saprei come rispondere a chi mi dicesse che sto in una posizione privilegiata. E’ un problema solo mio?”. “Ho capito che Berlusconi ignora questo principio e riesce sempre a farne valere un altro, ma abbiamo il diritto di non starci”, ha poi concluso.
Intanto la Commissione di Vigilanza della Rai ha deciso che saranno Monti, Berlusconi e Bersani a chiudere la campagna elettorale, nell’ambito dell’approvazione delle nuove norme relative alla par condicio. Il Pdl ha chiesto che siano ricondotte in un unico format.
Sono state inoltre approvate alcuni cambiamenti relativi al numero di liste e coalizioni, comunicate dal ministero dell’Interno. Le liste sono 27, le coalizioni 3. Si è deciso quindi di portare da 45 a 40 minuti la durata delle conferenze stampa di capi lista e capi coalizione che andranno in onda in prime time nelle ultime due settimane prima del voto.
Dall’11 al 15 febbraio e dal 18 al 21 febbraio saranno trasmesse dalle 21 alle 23.10 ogni giorno tre conferenze stampa dei leader delle singole liste. Il 22 andranno in onda le tre conferenze stampa dei capi coalizione. L’ordine di apparizione verrà deciso con sorteggio. Decisa inoltre la riduzione della durata delle interviste ai capi lista, che saranno trasmesse dopo le conferenze stampa, da 10 a 5 minuti.