“Ancora sette giorni e lo smacchiamo il giaguaro”. Uno slogan vincente per Bersani, a giudicare almeno dagli applausi calorosi che gli hanno riservato in piazza Duomo a Milano, durante la manifestazione del centrosinistra.
“Faccio una scommessa, le loro coalizioni si frantumeranno”, ha dichiarato il candidato premier del Pd lanciando la scommessa che l’alleanza di centrosinistra sarà l’unica a resistere
“Chi si diverte a sfrugugliare nella nostra coalizione – ha avvertito – si riposi. Noi il nostro patto l’abbiamo fatto con 3,2 milioni di notai. Ci siamo presentati con la nostra foto di gruppo. Lo facciano gli altri. Non ho visto una foto di Berlusconi, Maroni e Storace o Fini, Casini e Monti”.
”Partiremo con una lenzuolata di norme contro la corruzione, che premino gli onesti e non i furbi”. Il candidato premier del Pd, tra le priorità, ha citato quella di norme che possano contrastare il falso in bilancio, i reati finanziari e il voto di scambio mafioso.
Perché la politica torni ad essere credibile con i cittadini bisogna avviare “una grande stagione sui diritti e sulla moralità”, ha affermato Bersani, elencando tra i diritti quello allo studio e quello “delle coppie omosessuali ad avere le unioni civili”. Bersani ha parlato anche di una legge sul femminicidio e dell’importanza della parità di genere. “Noi porteremo in Parlamento il 40% di donne – ha spiegato – e saranno loro a dire a Berlusconi come si parla alle donne”.
“Dalla Lombardia partirà la svolta, e da qui chiuderemo questa fase e volteremo una pagina ventennale”. Con queste parole il candidato premier del centrosinistra ha concluso il suo comizio in piazza Duomo. “Noi tireremo fuori dal buio la Lombardia e l’Italia – ha aggiunto – e fra sette giorni un arcobaleno colorerà il bel cielo lombardo”. Bersani ha ribadito che “in Lombardia si gioca la partita decisiva perché è sempre stato il luogo da dove è partita una svolta, sia nel bene sia nel male”.
Ma il momento clou si è avuto quando sul palco a parlare è salito, infatti, anche Romano Prodi accolto da applausi e grida del suo nome. “Dopo 4 anni – ha detto – sono di nuovo salito su un palco perché oggi vale la pena. Sono venuto qui per ribadire l’importanza della sfida per l’Italia e per la Lombardia e per farvi l’invito a votare uniti. E poi torno al mio lavoro”.
Matteo Renzi “sarà una grande risorsa per il futuro. Bersani ci guiderà fra una settimana alla vittoria”, ha dichiarato Prodi, aggiungendo che a differenza del passato “la squadra resterà unita perché abbiamo imparato la lezione e perché è fatta da uomini diversi dal passato”. Prodi ha sottolineato che le primarie sono “l’unica garanzia di democrazia”. Certo “quando sono vere fanno spargere sangue ma quando si coagula inizia la corsa vera per vincere le elezioni e Bersani, Renzi e Vendola, sono assieme per fare una proposta realistica”. “Bersani e Renzi – ha concluso – saranno insieme a Palermo per chiudere la campagna elettorale”.
“Umberto Ambrosoli guiderà la riscossa etica e civile lombarda, perché riunisce le qualità lombarde dell’intransigenza etica e della capacità di condensare le virtù di tutti i cittadini”, ha affermato l’ex premier. “L’etica è indispensabile per voltare pagina rispetto ai vizi del passato – ha aggiunto – In Lombardia volteremo pagina affidandoci non alla speranza ma alla certezza di una squadra capace di prendere il meglio di tutta la società lombarda”.
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