Sedici persone sono morte in Bangladesh, in seguito alle violente proteste, scoppiate dopo la condanna a morte del vice presidente Jamaat-e- Islami, principale partito islamista all’opposizione. Delawar Hossain Sayedee è stato condannato da un tribunale per i crimini di guerra che lo ha giudicato per omicidi, stupri, incendi dolosi e conversioni forzate di hindu allìIslam durante i nove mesi della guerra d’indipendenza dal Pakistan nel 1971. Il partito ha subito proclamato uno sciopero generale, chiedendo la liberazione del condannato. Secondo la rete televisiva Independent, 15 attivisti dell’ala giovanile del partito islamista sono stati uccisi da colpi d’arma da fuoco sparati dalla polizia, mentre un dirigente della Lega Awami al potere è stato ucciso in un attacco attribuiti ad attivisti del Jamaat.
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