Una vera e propria tragedia sociale quella che si è consumata stamattina a Perugia dove la folle disperazione di un imprenditore ha provocato la morte di tre persone. E’ entrato negli uffici del palazzo della Regione a Perugia ha lasciato i documenti all’uscire e poi è salito ai piani alti. Una volta arrivato al ‘quarto’ , ha iniziato a sparare uccidendo due impiegate e poi si è chiuso in un’altra stanza e si è tolto la vita. Questa la ricostruzione degli inquirenti che sono intervenuti sul posto.
L’omicida suicida è Zampi ed è un imprenditore perugino di 43 anni, titolare di una piccola impresa di formazione del posto, l’uomo che questa mattina intorno alle 12.30, è entrato negli uffici imbracciando un’arma era in preda alla disperazione. L’aggressore, infatti, ha sparato prima un colpo in aria e poi, stando ai fatti, il si sarebbe chiuso nella stanza dove ha puntato l’arma contro le due impiegate uccidendole e poi si è rifugiato in un altro ufficio dove si è tolto la vita con la stessa arma. Le due vittime uccise sono due donne, una dirigente e l’altra una consulente, che lavoravano in un ufficio al quarto piano del palazzo Barletta. Sul posto sono intervenuti i poliziotti che hanno iniziato ad indagare sulla vicenda. Intanto dalla ricostruzione è emerso che all’imprenditore avevano bloccato un finanziamento di 100mila euro e pare che abbia urlato: “mi avete rovinato” sparando alle due donne uccidendole.
Ormai di imprenditori, vittime della disperazione, sono piene le cronache. Una situazione a cui bisogna porre assolutamente un freno.
Gli spari, come si legge dalle fonti Ansa, sono stati uditi da numerosi dipendenti della Regione. Il presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha lasciato la direzione del Pd a Roma per rientrare subito nel palazzo della Regione. Sul posto oltre alla polizia diverse ambulanze e pattuglie dei carabinieri, il magistrato di turno, Massimo Casucci e il sindaco del capoluogo Wladimiro Boccali.