E’ sulla frase di Matteo Renzi, sindaco di Firenze: ho perso le primarie forse avrei vinto nelle urne”, a far scattare l’ira di Fassina che gli risponde: “Questa scorciatoia per cui entra in campo un altro ‘Unto del Signore’ la trovo povera di prospettive e risultati immediati. Nella propaganda con cui viene raccontato, ma se pensiamo che mettiamo uno giovane bello e brillante e risolviamo i problemi siamo fuori strada”. Lo ha dichiarato, Fassina, ai microfoni di ’24 Mattino’ su Radio24. L’esponente del Pd smonta l’analisi del sindaco di Firenze, secondo il quale avrebbe perso le primarie ma forse vinto alle urne’, dichiarando: “Non credo sia un’analisi fondata. Renzi ha perso le primarie con un programma che era sostanzialmente l’agenda Monti. L’agenda Renzi è stata travolta dal risultato elettorale. E’ una leggenda metropolitana – incalza – che con lui andremmo meglio. Forse potremmo intercettare qualche sparuto elettore più attento ai costi della politica, ma sul piano economico e sociale la proposta di Renzi si e’ dimostrata nettamente minoritaria. A me piacerebbe parlare di analisi, non di persone”. “Non siamo disponibili – ha dichiarato il braccio destro di Bersani – ad alcun accordo con il Pdl. Se non ci sono le condizioni per fare un governo di cambiamento con il M5S si deve tornare alle elezioni”, dice Stefano Fassina. “Nel pacchetto degli 8 punti – aggiunge – ci sono proposte che il Pdl ha sempre rigettato come la legge sul conflitto di interessi e misure serie anti corruzione. Berlusconi e’ indagato per compravendita di parlamentari, reato gravissimo. Il Pdl con Berlusconi non ha la credibilità innanzitutto morale per essere interlocutore in una fase di cambiamento”. “Il programma di Bersani – incalza ancora Fassina – e’ rivolto al Parlamento. Ci sono risposte a domande che il M5S ha intercettato, si confrontino e si assumano le loro responsabilità. Altrimenti i cittadini valuteranno chi vuole risolvere i problemi e chi vuole solo cavalcare solo la protesta. Però non siamo disponibili ad alcun accordo col Pdl, in qualunque forma venga presentato: governo tecnico, del Presidente, di larghe intese. Se non ci sono le condizioni per fare un governo di cambiamento e si vuole tentare con un governo che continua con l’agenda Monti, sonoramente bocciata dagli elettori, allora – avverte – dico che è meglio si torni alle elezioni”.