Chiusura in forte rialzo per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha segnato un rialzo del 3,55% a 15.331 punti.
Moody’s taglia rating aziende:Dopo aver declassato l’Italia, Moody’s taglia il rating alle nostre aziende, pubbliche e private. Ha iniziato dalle due principali banche, Unicredit e Intesa Sanpaolo e non ha risparmiato Eni, Enel, Terna Finmeccanica, Poste italiane Confermato invece il rating di Generali, l’unico grande gruppo a salvarsi. Sul fronte degli istituti di credito, il giudizio di Moody’s riflette soprattutto il coinvolgimento dell’Italia nella crisi dei debiti sovrani che sta colpendo severamente gran parte dell’Eurozona. Sia per Unicredit che per Intesa Moody’s ha tagliato il rating sui depositi e il debito a lungo termine: nel primo caso portandolo da A3 ad A2, nel secondo da Aa3 ad A2. In entrambe le situazioni l’outlook – cioe’ le prospettive – e’ negativo. In particolare per Unicredit il taglio del rating e’ dovuto al fatto che il gruppo dovra’ ”migliorare il debole livello di redditivita’ delle operazioni ‘core’ in Italia”. ”E nell’attuale situazione economica – spiegano gli analisti di Moody’s – i bassi tassi di crescita e le misure di austerity del governo costituiscono un ostacolo per il gruppo in Italia e negli altri mercati”. E tutto cio’ – proseguono – ”potrebbe aumentare le pressioni negative sulla redditivita’ e sulla qualita’ degli asset”. Per quel che riguarda invece Intesa Sanpaolo, per Moody’s il taglio e’ dovuto ”sia all’esposizione diretta verso il debito sovrano italiano sia al fatto che Intesa e’ concentrata soprattutto sulle attivita’ interne, visto che il 77% delle entrate del gruppo sono generate in Italia”. Per questo, l’agenzia ritiene che ”il profilo di credito di Intesa sia troppo legato al profilo di credito del governo italiano. E data questa correlazione – conclude Moody’s – e’ poco probabile per Intesa avere un rating piu’ alto di quello del governo italiano”. Capitolo Eni. Per Moody’s, che taglia il rating da Aa3 ad A1, le possibilita’ che il gruppo riceva sostegno straordinario dal governo sono diminuite ”significativamente”, con la conseguenza che l’agenzia ha deciso di valutare Eni solo sulla base della qualita’ del suo credito di base. Per lo stesso motivo Moody’s ha deciso di abbassare il rating di Enel da A3 ad A2. Infine Finmeccanica. Il rating e’ stato tagliato da A3 a Baa2, in considerazione di ”una qualita’ del credito che si e’ deteriorata”. Si salva solo Generali il cui outlook e’ stato pero’ valutato negativo.
Ma segnali incoraggianti vengono dall’estero. – “L’Italia ha tutte le possibilità di riconquistare la fiducia dei mercati” se “rispetta i suoi impegni”, dice infatti la cancelliera tedesca Angela Merkel, rispondendo ad una domanda sul declassamento deciso da Moody’s, in una conferenza stampa al Parlamento europeo a Bruxelles
Apertura in rialzo per Piazza Affari: Piazza Affari inizia la seduta in rialzo e prova ad allungare il rally messo a segno ieri. Il Ftse Mib avanza dello 0,40% mentre il Ftse All Share sale dello 0,36%. Sul Ftse Mib si mettono in luce Fiat (+4,11%), Exor (+2,72%), Azimut (+1,91%) e Tenaris (+2,07%). Gli acquisti si concentrano sul settore industriale con Pirelli (+1,61%), Fiat Industrial (+1,81%), Saipem (+1,30%) e Italcementi (+1,13%). Positive anche le banche e le assicurazioni con il Banco Popolare (+0,94%), Unicredit (+0,38%), Generali (+0,83%), Fonsai (+0,71%) nonostante Moody’s abbia ieri abbassato il rating, per affetto del downgrade dell’Italia, su diversi istituti di credito. Debole invece la Bpm (-1,20%), alle prese con la riforma della governance, Campari (-0,47%), Telecom (-0,36%) e Eni (-0,29%) ed Enel (+0,06%), queste ultime oggetto del taglio del rating da parte di Moody’s.
La Borsa di Parigi apre positiva: l’indice Cac 40 segna +0,93% a 3.001,51 punti. La Borsa di Londra apre in progresso dello 0,65% con l’indice Ftse-100 a 5.135,43 punti. Francoforte apre in rialzo: l’indice Dax avanza dello 0,75% a 5.514,25 punti.
Spread sotto i 370: Il differenziale tra i Btp e il Bund tedesco resta sotto i 370 punti (367,2) in apertura dei mercati europei. Il differenziale tra i titoli tedeschi e i Bonos spagnoli è a 324 punti.