Prima tiepida apertura di Pierluigi Bersani alla richiesta del Movimento Cinque Stelle di rivedere le norme sul finanziamento pubblico ai partiti. “Siamo prontissimi a fare una nostra proposta sulla rivisitazione del meccanismo del finanziamento pubblico. Ma non siamo dell’idea – spiega il segretario del Pd ai microfoni del Tg2 – come nessuno in Europa, che la politica vada data ai miliardari”. “Siamo pronti a trasferire tutto in una nuova logica di piccoli finanziamenti privati purché si riconosca che questo non basta, che bisogna mettere delle norme sulla trasparenza della vita interna dei partiti. Questo è irrinunciabile”, ha aggiunto il numero uno dei Democrat.
Governo. Vado avanti, ma sentiero è stretto. Il segretario del Pd ribadisce la sua ferma convinzione di varare un governo senza cedere ai ricatti dei partiti. Ma ammette che, stando ai numeri, soprattutto al Senato, la strada è sempre più in salita senza i voti dei grillini. E promette di non volere scambi di poltrone in cambio dei voti ‘utili’ per governare. “Il sentiero è stretto, sicuramente. Ma le altre non sono autostrade”. “Adesso ciascuno si prenda la sue responsabilità: non faccio trattative o scambi di poltrone”. Bersani fa leva sulla necessità di varare un esecutivo per affrontare i problemi, soprattutto economici, che investono l’Italia. “Cerchiamo le chiavi per dare una scossa ad una situazione economica che è veramente, veramente preoccupante”. Un invito rivolto soprattutto a M5S e montiani perché con il Pdl, dopo la marcia dei parlamentari al Tribunale di Milano, un alleanza diventa sempre più difficile. “Vedere un ex ministro della giustizia e la seconda carica dello Stato andare ad occupare uffici giudiziari è sconvolgente, una cosa senza precedenti. Una ferita gravissima al tessuto costituzionale e democratico”.
Renzi: Non remo contro Bersani. Da Matteo Renzi arriva il sostegno pieno ad un esecutivo a guida Bersani. Il sindaco di Firenze si affida a facebook per gettare acqua sul fuoco dopo le polemiche delle ultime ore con i vertici del Pd sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. “Nessuno vuole ‘sabotare’ il tentativo di Bersani, anzi. L’Italia ha bisogno di un Governo, prima possibile”, ma “paradossalmente se Bersani accettasse di abolire il finanziamento ai partiti forse avrebbe qualche chance in più – non in meno – di farcela. Decida lui”. “Le polemiche interne al Pd – scrive ancora il ‘rottamatore’ – non hanno senso. Almeno, non adesso. Che io abbia proposto l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti non è una notizia: è proposta che abbiamo lanciato dalle primarie e dalla Leopolda. Non so se abolire il finanziamento serva a far pace con Grillo; sicuramente serve a far pace con gli italiani che hanno votato un referendum e che anche alle elezioni ci hanno dato un segnale”. “Decida lui, comunque: a me non sta a cuore la discussione di corrente, ma sta a cuore l’Italia”.
Incontro Pd-M5S. Bersani spera che l’incontro con i rappresentanti del M5S possa servire a sbloccare il nodo fiducia al Senato, nonostante l’incontro si stato convocato per discutere di una collaborazione negli incarichi istituzionali. Per il segretario del Pd il sentiero è stretto ma “le altre possibilità non sono autostrade. Ora ciascuno si assuma la sua responsabilità”. “Noi non facciamo trattative ma una proposta per cambiare. Se si vuole cambiare o no, lo si dica davanti al paese”. Ma dal neosenatore del Movimento 5 Stelle Marco Scibona arriva una doccia fredda al tentativo di mettere nell’angolo i grillini.”Non ci aspettiamo che ci dicano nulla di diverso da quello che ci hanno detto. Andiamo perché e’ giusto andarci”. Insomma solo una semplice formalità.